Procede il restauro del conservatorio Pollini di Padova. Superati alcuni imprevisti, i lavori si concluderanno nel febbraio 2026, ma con un primo piano e le rispettive aule già disponibili per il prossimo anno accademico. Una recente visita al cantiere ha informato di come durante i lavori siano state rinvenute antiche strutture, forse serbatoi d’acqua e stanzoni, e altre sopravvenienze archeologiche. Le colle che fissavano i vecchi pavimenti in plastica al tavolato contenevano invece amianto, e questo ha richiesto un delicato intervento di bonifica. Molte delle travi lignee del tetto e dei solai si sono rivelate ammalorate oltre la soglia stimata in fase di progettazione, e sono stati necessari interventi di consolidamento non previsti. «Tutti questi elementi hanno comportato un allungamento dei tempi e un aumento dei costi – ha informato il presidente del Conservatorio, Flavio Zanonato (nella foto) – e siamo attualmente al 65 per cento dell’intervento». «Il lavoro è di tipo conservativo e concentrato sull’acustica di ogni singola stanza per una risposta ottimale. Sono state messe in sicurezza le travi dei soffitti ed è stato effettuato un miglioramento sismico dell’edificio», hanno informato l’architetto Giorgio Carli e l’ingegner Stefano Secchi, responsabili del cantiere. Tra le novità del progetto vi è al piano terra la nuova collocazione della biblioteca del conservatorio, che comprende il Fondo Teatro Verdi e ampie collezioni di spartiti, testi e materiale in Braille.