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Contro il riscaldamento globale. G20, accordo a metà: zero emissioni senza una data precisa
Per molti la soglia ultima sarà il 2050. Cina, Russia e India chiedono tempo
FattiPer molti la soglia ultima sarà il 2050. Cina, Russia e India chiedono tempo
Per molti è il 2050. Che per la Cina e la Russia diventa 2060. Mentre l’India – come fa sapere da Glasgow durante la Cop26 – si proietta al 2070. È tutta qui la sintesi del G20 romano, in linea d’intenti con l’annuale conferenza sul clima organizzata dall’Onu e iniziata in Scozia negli stessi giorni. I leader delle principali economie del mondo, riuniti nella capitale, hanno concluso il summit con un accordo sul contrasto al cambiamento climatico, che prevede di azzerare le emissioni inquinanti “attorno” alla metà del secolo attuale. Non una data precisa.
Molti Paesi, tra cui l’Italia su spinta di Mario Draghi, avrebbero provato a vincolare le superpotenze industriali a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, e a mantenere entro la stessa data l’aumento di temperatura globale medio al di sotto di 1,5 °C, come deciso a Parigi nel 2015. Una proposta, come visto, solo parzialmente accolta. I leader si sono impegnati anche a limitare a 1,5 °C l’aumento della temperatura media della Terra fino al 2030, mentre affidando a videomessaggi la loro partecipazione, Xi Jinping e Vladimir Putin posticipano la “fatidica” data di circa dieci anni. Eppure la partita si gioca ora e subito: i venti grandi hanno assicurato che «entro questo decennio» accelereranno i rispettivi interventi di mitigazione, con azioni per ridurre la produzione di gas serra, e adattamento ai cambiamenti climatici, incrementando anche gli impegni finanziari. Su questo fronte, infatti, è confermato l’impegno nei confronti dei Paesi in via di sviluppo, mobilitando congiuntamente 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020 (a oggi è stata raggiunta quota 82-83 miliardi) e ogni anno fino al 2025, per le azioni di mitigazione. I finanziamenti pubblici e privati internazionali alle centrali alimentate a carbone non andranno oltre la fine di quest’anno, mentre andranno a sostenere lo sviluppo di energia verde Un’immagine, infine, poetica e onirica: riconoscendo l’urgenza di combattere il degrado del suolo e per creare nuovi serbatoi che possano assorbire il carbonio, il G20 si è posto l’obiettivo di piantare mille miliardi di alberi entro il 2030.