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Conversione ecologica: le risorse ci sono. Il dialogo tra le maggiori istituzioni di Padova
Il dialogo tra le maggiori istituzioni di Padova
IdeeIl dialogo tra le maggiori istituzioni di Padova
Venerdì 15 settembre nella sede dell’Opera Immacolata Concezione nel quartiere della Mandria a Padova, il messaggio di una possibile conversione ecologica si è alzato chiaro e forte nei confronti della città, della provincia, della Diocesi, della regione e oltre. Ben oltre. Il contesto lo ha offerto il Tempo del creato (che la Chiesa cattolica celebra dal 1° settembre al 4 ottobre), l’organizzazione l’hanno gestita l’ufficio di Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Padova, il Movimento Laudato si’ e la Fondazione Lanza, con un piccolo contributo della Difesa del popolo. Più che le parole ha comunicato la presenza in contemporanea (come si vede nella foto) del vescovo Claudio, del sindaco Sergio Giordani, della prorettrice alla Sostenibilità dell’università di Padova Francesca Da Porto, del presidente della Camera di Commercio Antonio Santocono, del direttore di Medici con l’Africa Cuamm don Dante Carraro, di suor Elena Ongarato delle Figlie di Maria Ausiliatrice, del direttore della Fondazione Oic Fabio Toso, di Matteo Mascia della Fondazione Lanza e di Antonio Caschetto, animatore in Italia del Movimento Laudato si’. Su questi temi, tutte le principali agende cittadine si sono sincronizzate per una sera e i massimi rappresentanti hanno delineato in pochi minuti le scelte e le azioni che i loro enti hanno compiuto concretamente, non solo a livello ideale. Ciò che è emerso è un caleidoscopio di interventi tra i più vari, tutti da leggere secondo la chiave dell’ecologia integrale: l’inquinamento non è solo quello di tipo ambientale, c’è anche quello sociale, che avvelena le relazioni. Il dialogo tra generazioni, come pure il sostegno alla sanità in piena crisi pandemica, costituiscono quella «cura alla casa comune» su cui si fonda l’enciclica Laudato si’ di papa Francesco che il prossimo 4 ottobre, attraverso un’esortazione apostolica sempre a firma del pontefice, vedrà pubblicato il suo seguito. La prima considerazione uscita dal convegno “«È molto quello che si può fare!» Il papa scrive al mondo/Padova risponde” è che le risorse economiche, a livello di amministrazione della cosa pubblica, ci sono. Il sindaco ha ricordato che Padova ha a disposizione un miliardo di euro di risorse provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Tra le scelte strategiche, che verranno realizzate da qui al 2026, ci sono due linee del tram – Sir 2 e 3. La questione è come i cittadini interpreteranno tutti i cantieri che le opere comporteranno nei prossimi tre anni: una seccatura e una minaccia alle attività economiche coinvolte nei lavori, oppure l’opportunità di avere una città più moderna, meno caotica, grazie a mezzi pubblici che limitano il traffico privato? Quello che si apre insomma è un tema culturale, come ha ricordato Matteo Mascia, responsabile del progetto “Etica e piritiche ambientali” della Fondazione Lanza. Rimanendo a Padova, l’attesa è per il documento operativo (in fase di redazione) che un gruppo di lavoro insediato in Comune pubblicherà a fine anno come road map verso la neutralità carbonica, visto che la Città del Santo è una delle cento scelte dall’Europa per sperimentare già nel 2030 gli obiettivi che tutta l’Unione dovrà conseguire nel 2050. Seconda e ultima considerazione: vedere tutti i maggiori enti (dalla Chiesa all’università, dalle imprese al privato sociale, fino alle congregazioni religiose) schierati in favore del Creato potrebbe dare la sensazione di aver conseguito l’obiettivo. Ma tutti sappiamo che non è così, come ha ricordato Antonio Caschetto. C’è molto da migliorare, c’è sempre da crescere. Abbiamo messo in moto una macchina che ha bisogno di continuare a macinare strada.