Fatti | Calcio Padova
Così voleva vedere il Padova il suo allenatore, mister Andreoletti, contro la Juve Stabia. E battagliero lo è stato davvero, anche se molte sono le situazioni da migliorare, soprattutto in fase difensiva: capace prima di andare in vantaggio e poi di recuperare il risultato quando, dalle stelle, si era passati alle stalle. È stato De Pieri a gelare gli oltre settemila dell’Euganeo, portando in vantaggio la Juve Stabia.
Il Padova si schiera con il consueto e collaudato 3-5-2, ma con qualche differenza rispetto agli undici ipotizzati da molti: Fortin in porta; Faedo, Sgarbi e Perrotta a comporre la linea difensiva; a centrocampo Crisetig in cabina di regia, affiancato da Varas e Fusi; Capelli (rientrato dalla squalifica rimediata a Bari) sulla destra e Ghiglione confermato dopo l’ottima prestazione di Catanzaro sulla sinistra. In attacco Bortolussi e Buonaiuto, con Lasagna che parte dalla panchina.
La Juve Stabia, accompagnata da oltre 400 tifosi arrivati dalla Campania, si presenta con Confente, Ruggero, Bellich, Burnete, Piscopo, Carissoni, Candellone, Correia, Giorgini, Leone e Mosti.
Il match parte subito come spesso si è visto in questo campionato: possesso palla in mano agli avversari e Padova che prova a colpire in ripartenza. Al 6° la prima occasione, di marca campana: errore di disimpegno in uscita, con la retroguardia biancoscudata che serve involontariamente Leone, il quale calcia di sinistro e trova la deviazione in angolo di Fortin.
All’11° altro brivido per il Padova: Perrotta perde palla vicino al cerchio di centrocampo, riparte la Juve Stabia e Mosti, dal limite, scaglia un sinistro violentissimo che colpisce la traversa; la palla finisce poi tra i piedi di Piscopo, che calcia alto.
Da qui l’imprevisto che non ti aspetti: malinteso tra Giorgini e Confente, retropassaggio che per poco non causa un clamoroso autogol, ma si conclude solo con un calcio d’angolo. Sugli sviluppi del corner, battuto in velocità, girata di Ghiglione e evidente fallo di mano di Piscopo, già ammonito ma graziato dall’arbitro. Solo il VAR toglie i sassolini dalla scarpa di Allegretta, della sezione di Molfetta: dopo la revisione, viene decretato il rigore che Bortolussi trasforma.
La Juve Stabia non ci sta e prova a reagire, ma il Padova si difende in maniera ordinata. Al 25° prima sostituzione per i campani: esce Piscopo ed entra Cacciamani, giocatore che sarà poi determinante per l’esito della partita.
Al 43° grande occasione per la Juve Stabia con Carissoni che crossa rasoterra con potenza: la palla attraversa tutta l’area senza trovare la deviazione vincente.
Dopo i sei minuti di recupero concessi, negli occhi dei tifosi dell’Euganeo si materializza il classico detto “gol mangiato, gol subito”: grandissima azione con Capelli che intercetta di testa un traversone, Buonaiuto e Fusi si scambiano più volte la palla per superare le marcature, Buonaiuto serve in profondità Bortolussi che di tacco apparecchia per Varas, il quale dal limite spreca tirando alto. Gol mangiato.
Nell’azione successiva Correia lancia in profondità Cacciamani, che evita la marcatura di Faedo, supera Ghiglione e piazza sul secondo palo la palla che vale il pareggio. Gol subito. Termina così il primo tempo.
Il secondo tempo si apre con un triplo cambio per il Padova: fuori uno spento Varas, Ghiglione e Crisetig; dentro Di Maggio, Barreca e Harder. Il canovaccio è sempre lo stesso: Juve Stabia che prova a impostare e Padova che si chiude ordinatamente e cerca di ripartire.
Al 58° triplo cambio anche per la Juve Stabia: entrano Zuccon, De Pieri e Stabile; escono Bellich, Leone e Burnete.
Al 64° fuori Buonaiuto e dentro Lasagna, che al 65° si rende subito pericoloso con un tiro da fuori che finisce di poco a lato, dopo un ottimo recupero di Fusi — tra i migliori per grinta e temperamento.
Al 68° Cacciamani crossa dalla sinistra: la palla arriva a Candellone che, in mezzo a quattro giocatori, riesce a servire De Pieri, il quale a porta sguarnita mette dentro. Gravissimo l’errore della difesa, incapace di allontanare la sfera.
Proprio quando tutto sembra finito, il Padova reagisce: al 73° arriva un gol che Andreoletti, in conferenza stampa, definirà “da Serie A”. Fusi recupera una palla vagante al limite dell’area di rigore e serve Bortolussi che, trovandosi Confente in uscita, opta per uno scavetto elegante che fa sobbalzare i tifosi dell’Euganeo. 2-2.
All’82° altra occasione per Lasagna che, dopo una splendida progressione, prova ancora il tiro da fuori, ma la conclusione finisce alta.
All’87° brivido per il Padova con Fortin che si fa trovare pronto sul tiro di Candellone.
La parte finale della partita si chiude con cinque minuti di recupero, senza ulteriori emozioni degne di nota.
LE INTERVISTE POST PARTITA
Nel dopogara mister Andreoletti non nasconde la soddisfazione per il punto conquistato, che per lui «vale come una vittoria». «Per come si era messa la partita, sul 2-1 era difficile reagire, e poi la qualità dell’avversario è tanta: una squadra con giocatori importanti e molto bene allenati». L’allenatore biancoscudato ammette di aver chiuso il primo tempo «arrabbiato», non tanto per la fase di non possesso — «che avevamo impostato bene, anche nelle ripartenze» — quanto per la gestione della palla: «Non mi è piaciuta la fase di possesso, ma i tre cambi sono serviti soprattutto per contrastare la loro intensità e inserire forze fresche».
Andreoletti riconosce anche un errore tattico nella scelta iniziale di schierare Ghiglione a sinistra: «Meritava di giocare dopo Catanzaro, ma messo da quella parte si è trovato col piede meno abile. L’ho sostituito per una mia scelta non corretta, non per demeriti suoi».
«Bortolussi è un grande giocatore, la sua doppietta non mi stupisce: il secondo gol è da Serie A. Mi colpisce non tanto il suo lato realizzativo, ma quanto aiuta la squadra, è un bomber che ha la disponibilità di un terzino», ha spiegato Andreoletti. «Davanti abbiamo tante soluzioni. Per Lasagna è solo questione di tempo: si crea sempre le occasioni, deve soltanto sbloccarsi».
Analizzando la gara, Andreoletti spiega la scelta di lasciare l’iniziativa alla Juve Stabia: «Il dominio del gioco o lo si prende o lo si concede. Abbiamo deciso di stare più bassi e ripartire: per assurdo, abbiamo preso gol quando li abbiamo pressati alti». E aggiunge: «Abbiamo scelto di lasciare a loro il possesso, ma con la palla possiamo fare molto meglio».
Nel finale, però, il tecnico vede segnali incoraggianti: «Siamo riusciti a pareggiarla e poi a difendere con compattezza: è un sintomo di maturità, anche se dobbiamo crescere ancora. In Serie B non si può sbagliare letture o forzare sovrapposizioni al novantesimo. Dopo nove partite dobbiamo già essere più esperti».
Il bilancio, comunque, resta positivo: «Avrei firmato per essere qui. Giochiamo ogni tre giorni, e pensare di essere a pochi punti dalla zona A ci rende contenti, ma dobbiamo continuare con la testa bassa». Andreoletti ribadisce anche l’emozione di giocare in casa: «Amo l’Euganeo, per il campo e per la gente. Sentire l’inno cantato dai tifosi oggi mi ha emozionato».
Non manca un’autocritica per il cartellino giallo ricevuto in panchina: «Mi arrabbio molto perché lavoriamo tanto su certe cose. Devo migliorare io, ma devono migliorare anche i ragazzi: insieme dobbiamo fare esperienza». E sui giovani promette coraggio: «Di Maggio e Harder stanno avendo spazio, ma anche Bacci, Villa e Seghetti avranno il loro momento. Quando arriverà, non avrò paura di buttarli dentro».
«Oggi è stata una partita dura contro un grande avversario, ma siamo riusciti a riprenderci dopo il loro 2-1. Quando vinci e poi ti ritrovi sotto non è semplice, ma siamo stati molto bravi», ha raccontato Mattia Bortolussi al termine della gara. «Non pensavo sarebbe arrivata questa doppietta, non la immaginavo, ma sono molto contento. Fusi nel secondo gol mi ha dato una grande palla, e quando ho visto il portiere a terra ho deciso di scavalcarlo».
Sul momento della squadra, l’attaccante biancoscudato resta prudente: «È presto per fare bilanci, nove giornate sono poche. Dobbiamo già pensare a mercoledì, imparando dagli errori e replicando ciò che abbiamo fatto bene. Il mister era arrabbiato perché dopo l’1-0 ci siamo un po’ adagiati, ma la reazione è stata buona».
Sull’ottimo avvio personale, Bortolussi mantiene lo stesso equilibrio: «Questo è un bel momento, ma c’è poco tempo per goderselo. Si gioca subito e da domani bisogna tornare a lavorare: il campionato è nuovo e difficile, dobbiamo affrontarlo al meglio».
«Speravamo di tenere di più la palla, ma loro erano molto organizzati ed esperti, non è stato semplice», ha aggiunto. E sulle parole del mister, che ne ha sottolineato la generosità anche in fase difensiva, ha concluso: «Posso solo ringraziare il mister e i miei compagni. Mi piace mettermi a disposizione, è vero, ma il merito è di tutti».
Non c’è molto tempo per rifiatare: già da domani la testa sarà rivolta a La Spezia, dove il Padova sarà chiamato a un’altra sfida impegnativa, mercoledì alle 20.30. Servirà imparare a correggere gli errori in difesa e gestire con maggiore lucidità il possesso palla. In Serie B non c’è tempo da perdere.