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Dal 23 al 27 febbraio, dopo due anni si riuniscono le Chiese del Mediterraneo
L’incontro si svolgerà a Firenze e si concluderà insieme a papa Francesco. Finora circa 70 i vescovi aderenti
Chiesa | MondoL’incontro si svolgerà a Firenze e si concluderà insieme a papa Francesco. Finora circa 70 i vescovi aderenti
Una Carta di intenti comune tra vescovi e sindaci che si affacciano sul Mare nostrum e l’istituzione di un Consiglio dei giovani del Mediterraneo. Sono alcuni obiettivi concreti dell’incontro organizzato dalla Cei a Firenze (23-27 febbraio) a due anni dall’appuntamento analogo di Bari, che si concluderà con la presenza del papa. Ad annunciarlo mons. Antonino Raspanti, vicepresidente della Cei. Per la seconda volta papa Francesco a un evento delle Chiese del Mediterraneo che «obbliga i popoli e le culture alla prossimità» come disse il papa a Bari.
Manca meno di un mese all’incontro di Firenze: a che punto è la preparazione, e quale la risposta dei vescovi?«È ancora in via di definizione, vista l’attuale situazione sanitaria, l’adesione dei partecipanti, con le oscillazioni di alcuni numeri. Per le giornate di sabato e domenica, ad esempio, abbiamo invitato tutti i vescovi italiani: finora hanno aderito al nostro invito circa 70 vescovi, un numero un po’ inferiore a quello di Bari perché rispetto a due anni fa, quando la pandemia era ancora all’inizio e non ne capivamo ancora bene la portata, ora la conosciamo meglio e c’è più paura. Sono quasi 60 i delegati, con uno o due rappresentanti per ogni circoscrizione ecclesiastica, a seconda delle dimensioni: tra di essi, anche alcuni laici esperti provenienti dalle Conferenze episcopali straniere. A questi vanno aggiunti i circa 30 membri del Comitato scientifico: ogni giorno, quindi, parteciperanno alle giornate di Firenze circa 90 persone, prima dei due giorni finali in cui la platea si estenderà in attesa del santo padre».
Con quale bagaglio si augurerebbe di ripartire, dopo i giorni di Firenze?«Con la responsabilità di qualcosa di comune, qualcosa di semplice e di realizzabile insieme. Oltre alla conferma e all’ulteriore impulso dell’opera-segno della Caritas, realizzata a Bari con l’associazione Rondine-Cittadella della Pace, tra i progetti possibili c’è quello di dare vita a un Consiglio dei giovani del Mediterraneo, sulla scia di alcune istituzioni che funzionano a Firenze già da decenni a favore della gioventù e della pace».