I cittadini sgravati dai costi. Il sindaco: «Calmieriamo i prezzi del trasporto pubblico e della mensa. Entro dicembre ci sarà un nuovo asilo. Crisi climatica? Dovremmo tutti riflettere sul consumo di suolo»
Situato a metà strada tra Padova e Venezia, Camponogara fa parte della Diocesi padovana, pur essendo inserito nella provincia veneziana. Esteso su un territorio di oltre ventuno chilometri quadrati, accoglie più di 13 mila abitanti distribuiti nelle frazioni di Calcroci, Campoverardo, Premaore e Prozzolo. Antonio Fusato, 73 anni, è sindaco dal 2019, al secondo mandato dopo la rielezione del 2024 e conosce bene la realtà del suo Comune: «Camponogara ha esigenze e necessità di risorse molto simili a quelle dei Comuni limitrofi, pur non presentando l’attrazione turistica dei vicini paesi della Riviera del Brenta – esordisce il primo cittadino, veneziano di nascita, con studi superiori all’Istituto Barbarigo di Padova – La città è cambiata nei decenni: anche se immersa nel verde, oggi non ha una vocazione agricola, i lavoratori si sono spostati prima dal lavoro in campagna a quello nelle fabbriche, per trovare impiego successivamente nel comparto calzaturiero, nelle aziende artigianali locali o nei territori di Mestre e Venezia. Il distretto di Porto Marghera, invece, ha perso di attrattività e si sta trasformando da area produttiva a commerciale».
«Per quanto riguarda il mio servizio – prosegue il sindaco – mi sto spendendo molto per dare alla città un asilo nido funzionale, che è in fase di realizzazione a Campoverardo e dovrebbe essere completato entro dicembre, diventando così operativo dal prossimo anno scolastico: avrà 36 posti che andranno ad aggiungersi agli altri 40 già disponibili nell’attuale asilo. Credo che questa struttura possa offrire una risposta alle famiglie che annualmente cercano spazi adeguati dove portare i loro figli, in cui possano essere seguiti da personale preparato. È vero, la tendenza demografica va verso la denatalità, ma vogliamo fare il possibile per non scoraggiare chi sceglie di mettere su famiglia».
Insegnamento e cultura sono temi cari a Fusato. Da tempo, per esempio, è aperto un tavolo con la parrocchia per l’acquisto da parte dell’amministrazione di una parte della villa storica Vitturi, in cui potrebbe sorgere in futuro, o almeno questo sarebbe l’auspicio, un centro culturale per giovani, così da non costringerli a spostarsi quotidianamente verso centri più grandi. Se aspetti tecnici e lungaggini amministrative non hanno ancora permesso di giungere a una definizione, restano invece apprezzate, in campo culturale, le proposte del teatro comunale intitolato a Dario Fo, spettacoli e rassegne sempre partecipate, compreso il teatro amatoriale curato dall’associazione Tutti in scena.
Quotidianamente l’amministrazione si impegna nel cercare di fornire servizi alla portata di tutti, calmierando i prezzi, come per esempio avviene per il trasporto pubblico o per la mensa. «È compito della politica cercare risorse affinché i cittadini non si sentano gravati da troppe spese, anche se a volte, si sa, la coperta è corta. Il nostro territorio è stato interessato anche da importanti fenomeni idrogeologici ma, recentemente, grazie alla realizzazione di bacini di contenimento da parte del consorzio di bonifica, la situazione è migliorata e non si sono più verificati gravi episodi. Credo che, alla luce del cambiamento climatico, tutti i Comuni a rischio dovrebbero riflettere sull’eccessiva occupazione di suolo; da parte nostra, evitiamo di autorizzare nuove costruzioni di immobili che prevedano la presenza di scantinati e chiediamo a chi li possiede di tenersi sempre pronto a intervenire in caso di eventi atmosferici eccezionali».
Il parroco: «La sala della Gioia è il nostro fiore all’occhiello: un palazzetto dove abbiamo ospitato ragazzi ucraini e palestinesi, incontri di catechesi, feste e tante attività sportive»
A Camponogara le parrocchie sono cinque, rette in tutto da tre parroci: don
Alberto Peron da quasi cinque anni è referente a Camponogara e a Campoverardo, mentre nelle comunità di Premaore e di Prozzolo è presente don Simone Bottin; a Calcroci, infine, esercita il proprio ministero don Andrea Zanchetta. Il parroco Alberto Peron descrive la realtà della comunità di Camponogara, inserita nella Città metropolitana di Venezia, «bella e vivace, ricca di associazionismo, sia all’interno del Comune che nei vicini paesi della Riviera del Brenta». Si tratta di realtà di volontariato impegnate nel sociale, a favore della pace e per i diritti delle donne, di fatto un arricchimento per tutta la comunità cristiana, sempre chiamata a condividere, collaborare, aprirsi verso l’esterno.
«Alcune iniziative molto belle sono spesso realizzate in quella che è il nostro fiore all’occhiello: la sala della Gioia – racconta don Alberto, che nei giorni festivi è affiancato nell’attività liturgica da don Matteo Carraro – Pensata e voluta dal precedente parroco, don Giorgio Vescovi, è un grande palazzetto di cui siamo orgogliosi, appartiene a tutta la città. Negli scorsi mesi vi abbiamo ospitato alcuni ragazzi ucraini e palestinesi, giunti attraverso la Rete per la pace e il disarmo, e accolti anche in alcune famiglie della parrocchia; nelle scorse settimane sono arrivati, altresì, oltre un centinaio di ragazzi polacchi diretti a Roma per il Giubileo dei giovani».
La sala della Gioia è adibita anche agli incontri della catechesi, ad attività sportive come pattinaggio e corsi di danza, a incontri culturali, a feste di vario tipo, grazie anche al lavoro dei volontari dell’associazione Noi. L’ex canonica Villa Grimani, invece, anch’essa già adibita a centro parrocchiale, ospita attività dell’Università popolare, fondata nel 2001.
La parrocchia di Camponogara è inserita nella collaborazione pastorale denominata Campo in rete formata da dodici comunità che insistono anche nei territori di Campolongo Maggiore e Campagna Lupia; il rapporto tra sacerdoti è molto buono e collaborativo. «Nella nostra collaborazione pastorale il coordinatore è don Simone Bottin insieme al componente laico, Martina Lazzari, di Campagna Lupia – precisa don Alberto – Il vicariato invece è molto più ampio, copre un territorio davvero esteso che comprende i precedenti vicariati di Campagna Lupia, Vigonovo e Dolo».
I rapporti con l’amministrazione comunale sono frequenti, il dialogo è costante, sia per aspetti tecnici che per l’organizzazione della sagra annuale o di altri eventi; sono in corso anche le trattative per la vendita di Villa Vitturi, di proprietà della parrocchia e in cui era presente l’ex scuola materna, sulla quale il Comune nutre un interesse d’acquisto, in particolare per la parte antica di questa villa veneziana.
Nella comunità stanno volgendo al termine i festeggiamenti per la sagra dell’Assunta: da alcuni anni, dopo il periodo della pandemia, la messa domenicale viene recitata all’esterno, in piazza, grazie alla proposta di un amministratore comunale, sposata poi con entusiasmo da tutto il paese. Altre iniziative di collaborazione con il Comune, come sopra citato, sono quelle che riguardano il mondo dell’associazionismo: Anteas, per esempio, è una realtà che si occupa di servizio agli anziani, Famiglie e Abilità, invece, ha come focus l’inclusione di ragazzi disabili, Ortolab di creazione di orti condivisi tra anziani, disabili e volontari. «Qui gli stimoli sono tanti per provare a essere davvero una “Chiesa in uscita”», conclude don Alberto Peron.
Il nome deriva dai termini latini campus e nux (“campo” e “noce”) a testimonianza delle antiche coltivazioni diffuse nella zona. Anche nello stemma del Comune, infatti, è rappresentato un albero di noce. A causa delle storiche inondazioni, esistono pochi reperti dei popoli antichi.