Fatti | Dal Municipio al Campanile
Crescere avendo radici solide. Il sindaco: «Volontariato e associazioni sono la nostra forza. Negli anni abbiamo costruito un asilo con metodo Montessori. Nella nuova piazza c’è il capitello simbolo delle radici»
«Negli ultimi quarant’anni, Casalserugo – come molte realtà della cintura urbana di Padova – ha vissuto una profonda trasformazione. Da paese a prevalente vocazione agricola e di allevamento, si è progressivamente trasformato in una comunità con una vocazione più produttiva, commerciale e direzionale». È questa la presentazione, della sua comunità, del sindaco Matteo Cecchinato, in carica dal 2018. Casalserugo non ha avuto lo stesso sviluppo urbanistico intenso che ha caratterizzato altri Comuni limitrofi negli anni Novanta e Duemila: una minore crescita edilizia ha permesso di conservare meglio l’identità. «La forza della nostra comunità è sempre stata il mondo delle associazioni, culturali, sportive, parrocchiali e di volontariato che hanno mantenuto vivo il legame con le radici del paese – spiega Cecchinato – Un ruolo fondamentale, in questo senso, lo ha avuto la Pro loco, che fin dai primi anni Ottanta organizza eventi e manifestazioni capaci di mantenere vive le tradizioni, di promuovere il territorio e di creare occasioni di incontro e socialità».
Molte le opere pubbliche che si stanno realizzando in paese, la scuola in particolare. Ancora Cecchinato: «Negli ultimi decenni si è lavorato costantemente per migliorare la qualità dell’offerta formativa, sia sotto il profilo infrastrutturale che pedagogico. È stato costruito un nuovo asilo che applica il metodo Montessori, a conferma dell’attenzione all’educazione dei più piccoli. È stata realizzata la nuova scuola elementare, e più di recente si è voluto creare un vero e proprio campus scolastico, collegando la scuola primaria con la scuola media attraverso un parco attrezzato, utile sia per la formazione che per il tempo libero delle famiglie e dei ragazzi. Nelle scuole medie è stato inoltre introdotto l’indirizzo musicale, che valorizza la formazione artistica come strumento educativo e sociale». Da un paio d’anni Casalserugo, con Legnaro e Polverara fanno parte dello stesso istituto comprensivo. «Anche lo sport rappresenta da sempre un punto di forza della nostra comunità: le società sportive svolgono un ruolo importante non solo nell’attività agonistica, ma soprattutto nell’educazione e nella crescita dei ragazzi, affiancando le famiglie e promuovendo valori di rispetto, impegno e collaborazione».
Guardando avanti il sindaco, ricorda che «negli ultimi anni l’amministrazione ha lavorato per rafforzare i servizi sociali e culturali, preparando il territorio a una nuova fase di sviluppo, con interventi urbanistici importanti, nuovi spazi centrali riqualificati, pensati per offrire servizi a tutte le fasce d’età: dai servizi sanitari e medici, ai luoghi per l’incontro, la cultura e la socialità, come l’Hangar 9 nelle vecchie scuole elementari». Sul fronte del disagio giovanile Cecchinato sottolinea che «quando emergono situazioni di difficoltà, si interviene subito in modo coordinato, cercando di accompagnare i giovani con responsabilità e dialogo, collaborando tra istituzioni civili, militari e religiose. A tal proposito vi è una bella collaborazione tra amministrazione e parrocchie, sia con quella del capoluogo che con la frazione di Ronchi. Sul piano urbanistico, oggi Casalserugo può contare su nuove infrastrutture come l’asilo, il centro parrocchiale, il centro culturale e la nuova piazza, dove abbiamo voluto inserire anche il capitello storico, simbolo delle nostre radici».
Il parroco: «Il centro parrocchiale Ave è il simbolo: ha visto tutta la comunità attivarsi nella scelta e poi anche nel sostegno economico. Una generosa risposta dei fedeli»
«L a comunità cristiana in questi anni è cambiata, anche Casalserugo ha subìto le conseguenze legate alla pandemia del 2020, anche se resta una parrocchia viva, che collabora strettamente con quella sorella di Ronchi». Parla così don Federico Fortin, parroco di Casalserugo dal 2012, 4.400 abitanti circa, mentre nella parrocchia di Ronchi del Volo, con i suoi mille residenti, a guidare la comunità cristiana è don Giorgio Bozza.
Autonomia delle due parrocchie, ma anche grande collaborazione: «Per esempio nella catechesi: a inizio anno programmiamo il calendario, unico per le due comunità, con incontri che si svolgono sia a Casalserugo che a Ronchi, alternatamente, mentre un nutrito gruppo di catechisti di entrambe le parrocchie si prende cura dei bambini e ragazzi dell’iniziazione cristiana», spiega don Fortin. Se Ronchi può contare su buone strutture parte delle quali recenti, come il palazzetto dello sport, di proprietà della parrocchia, realizzato grazie a una donazione nel 2010, a Casalserugo da circa tre anni è in funzione il centro parrocchiale Ave (accoglienza, Vangelo, educazione). Per l’Azione cattolica le attività sono concentrate nella parrocchia del capoluogo. «Seppure con le diminuzioni di frequenza che ci sono state negli ultimi anni, l’Azione cattolica è sempre vivace soprattutto nel settore giovanile, Acr e giovanissimi, con la presenza anche di alcuni ragazzi di Ronchi; la proposta dei campi scuola estivi è sempre unitaria, mentre a livello di giovani, dalla maggiore età in su, la proposta già da alcuni anni è vicariale».
Una vivacità, quella di Casalserugo che c’è sempre stata, ma che oggi trova un ottimo contenitore, come detto, nel nuovo centro Ave: «È un centro parrocchiale che ha visto la partecipazione attiva di tutta la comunità nella scelta e poi anche nel sostegno economico, con una generosa risposta dei fedeli», aggiunge il parroco. Poche settimane fa, con la Festa del Grazie, è stato completamente saldato il debito contratto nel 2020, quando furono avviati i lavori del nuovo centro parrocchiale, poi inaugurato nell’ottobre 2021: 2,7 milioni di euro il costo totale, sostenuto da oltre 800 mila di sottoscrizioni in memoria dei propri cari defunti. «Anche grazie alla poliedricità della struttura, la scorsa estate abbiamo realizzato un grest con 400 bambini e ragazzi e oltre 130 educatori», evidenzia don Federico. A Casalserugo, inoltre, sono attive sia la Caritas che una sezione locale del Cif, il Centro italiano femminile. Ben impostata la liturgia, con la presenza di alcuni cori: dal coro Giovani, a quello degli adulti Coro Ale, mentre si sta promuovendo la ripresa del Piccolo Coro. Da qualche tempo è attivo anche un coro “informale”, che anima le messe della domenica sera, ma che si sta strutturando. «Buona la collaborazione con le amministrazioni comunali che si sono succedute in questi 13 anni – prosegue don Fortin – Tante opere parrocchiali e pubbliche sono state rese possibili grazie a un accordo tra pubblico e privato che fu concluso nel 2016». La comunità è molto partecipe alla sagra parrocchiale: «La chiesa attuale, di cui ricorre il 70° della costruzione il 13 novembre 2025 e che ricorderemo con la presenza del vescovo il prossimo 16 novembre, è intitolata alla Purificazione di Maria, la Candelora», che ricorre il 2 febbraio, ma di fatto la sagra parrocchiale è quella della Madonna del Rosario, a cavallo tra fine settembre e primi di ottobre, che vede anche la presenza di alcune proposte di fede come l’adorazione di avvio e la processione finale presso uno dei capitelli. «La Candelora resta anche come momento di festa, organizzato dalle associazioni sportive con cui collaboriamo».
Nello stemma comunale è presente un castello che richiama l’antica fortificazione ora incorporata in Villa Ferri chiamata anche Castello di Ser Ugo; la fascia azzurra è il Bacchiglione, la croce l’elemosiniere che aiutava ragazze bisognose e infermi poveri. Oggi il Comune conta 5.301 abitanti.