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Rubriche | Dal Municipio al Campanile

martedì 10 Dicembre 2024

Dal Municipio al Campanile, Legnaro

Il sindaco: «Città costantemente aperta». Il parroco: «Nel ricordo di Franco Focherini»

Nicola Benvenuti

Il sindaco Vincenzo Danieletto: «Tra Agripolis, Istituto di Fisica nucleare e altre realtà, Legnaro si riempie di 15 mila cittadini rispetto ai 9.600. Saremo più collegati e il verde per noi è cura»

«Legnaro di giorno passa dai 9.600 abitanti fino ai quasi 15 mila, se consideriamo il campus universitario Agripolis, l’agenzia regionale Veneto Agricoltura, l’Istituto zooprofilattico e l’Istituto nazionale di Fisica nucleare». Così il sindaco Vincenzo Danieletto, rieletto per un secondo mandato nello scorso giugno, ma già in amministrazione come assessore dal 2014. Anche per queste importanti presenze, Legnaro è uno dei Comuni della provincia di Padova, dove si costruisce ancora con un buon ritmo. «Ci sono diverse realizzazioni edilizie in corso, alle imprese raccomando sempre di costruire bene, qui le persone che arrivano da fuori e sono parecchie, trovano dei buoni servizi di base». Piste ciclabili, collegamenti rapidi con Piove di Sacco, ma anche con Padova, entro qualche anno il metrobus avrà il capolinea proprio a Legnaro, così in 20 minuti si potrà raggiungere la stazione ferroviaria della città del Santo. Non solo costruzioni, ma anche tanto verde: pochi giorni fa il primo cittadino ha ricevuto un importante riconoscimento a Roma, presso la sede di Confagricoltura, il premio Jean Giono, alla sua sesta edizione. Danieletto è stato premiato per il suo impegno, ma anche quello di tutta la comunità nella cura dell’ambiente e nella messa a dimora di oltre quattromila alberi nel territorio comunale. Fondamentale la collaborazione con l’associazione Spiritus Mundi, l’Università di Padova, Veneto Agricoltura, il Corpo forestale e la Provincia di Padova per realizzare il Bosco di pianura presso il Parco Nemora della Corte Benedettina. Una presenza importante quella dell’Università e di Veneto Agricoltura, frutto si scambi reciproci: «In occasione della festa di sant’Antonio Abate, protettore degli animali, il 17 gennaio, con don Daniele saremo a visitare le strutture della Facoltà di veterinaria e in quell’occasione incontreremo docenti e studenti e saranno benedetti gli animali della clinica». Sul fronte dei lavori pubblici, il Comune è impegnato nella realizzazione di nuove ciclabili, per esempio quella su via Ardoneghe, ma anche nella manutenzione del patrimonio esistente, con un’attenzione particolare al verde e all’arredo urbano. Rapporti cordiali e improntati a una buona collaborazione, nel rispetto del ruolo di ciascuno, quelli che il Comune intrattiene con la parrocchia: «Come ci ricorda spesso il nostro arciprete don Daniele, la comunità civile e quella cristiana hanno a cuore le medesime finalità, mettersi a servizio della gente e nel campo sociale. Con questo spirito si lavora con progetti comuni, dedicati soprattutto a giovani e famiglie, in una bella collaborazione con la parrocchia e la scuola». Uno dei vanti? La presenza di tante realtà associative: «Ho iniziato la mia esperienza amministrativa provenendo dalla Pro loco di cui sono stato presidente e ho quindi un grande rispetto per le associazioni che sono preziose per il servizio che svolgono a Legnaro». E dalla collaborazione tra enti pubblici è nata anche la nuova vita della Corte Benedettina di Legnaro, il complesso monumentale di proprietà della Regione: «Grazie agli accordi, il Comune in una zona della Corte ha la sede della biblioteca, mentre l’Università utilizza altri spazi, ma alcune attività di carattere ludico le svolgiamo durante l’anno all’interno, così come le rassegne letterarie, dando vitalità a questo complesso architettonico di indubbio valore storico».

Il parroco mons. Daniele Prosdocimo: «La Fondazione che porta il suo nome si muove su più fronti per sostenere la parrocchia e il suo senso di inclusione. Nel 2025, i 60 anni del nostro centro»

«Vogliamo proporci alla comunità di Legnaro come parrocchia che sa essere inclusiva e in questo un bell’aiuto ci viene dalla Fondazione Focherini». È il pensiero di mons. Daniele Prosdocimo, arciprete di Legnaro dal 2016, che ha anche la responsabilità delle parrocchie di Polverara e Isola dell’Abbà, e che condivide con il vicario don Francesco Dal Sasso e il collaboratore don Gaudenzio Zambon. La Fondazione Focherini porta il nome dell’ex farmacista di Legnaro Franco, deceduto nel 2014, che ha lasciato ingenti somme alla parrocchia con finalità di carità, e che si sta muovendo su più fronti. «Quattro sono i progetti già attivi: il doposcuola parrocchiale, l’attività “Ne vale la pena”, il sostegno sociale parrocchiale e la Casa del buon samaritano». Il doposcuola in centro parrocchiale conta 88 iscritti tra bambini e ragazzi dalla prima elementare alla terza media. Il progetto “Ne vale la pena” nasce da una convenzione della Fondazione Focherini con il Tribunale di Padova, per dare la possibilità alle persone che hanno commesso reati minori di sopperire alla pena attraverso lavori di pubblica utilità o di messa in prova. La Fondazione è impegnata nel “sostegno sociale parrocchiale” che la Diocesi di Padova aveva proposto in occasione della pandemia, per aiutare le famiglie e le persone in momentanea difficoltà economica, facendosi carico del pagamento di una bolletta o di un affitto. Ultimo progetto in corso è la Casa del buon Samaritano: è la struttura che ospitava il vecchio asilo, prima di proprietà della parrocchia e poi donata alla Fondazione, nella quale la cooperativa sociale Germoglio di Arzergrande ospita sia una comunità diurna per minori, “La casa di Giò”, luogo protetto per bambini e ragazzi in condizione di fragilità, sia un appartamento in cui vivono in autonomia persone disabili adulte, anche grazie al sostegno di fondi Pnrr. Ancora l’arciprete di Legnaro: «Nel prossimo futuro, nel rispetto delle volontà testamentarie del dott. Focherini, sarà realizzata, nella vecchia sede della farmacia e della sovrastante abitazione, la Casa della carità, che diverrà così fulcro della attività caritative della parrocchia». Il centro parrocchiale, con il Circolo Noi-San Giuseppe è anche sede delle attività educative della parrocchia, come la catechesi e i gruppi di Azione cattolica: «Nel nostro essere Chiesa in questo particolare momento storico puntiamo molto sulla formazione dei laici, ragazzi, giovani e adulti, promuovendo dei cammini di formazione adatti per età, anche in stretta collaborazione con il Comune e la scuola – sottolinea don Daniele, che guarda anche al futuro – Dopo aver ultimato la radicale ristrutturazione della chiesa parrocchiale dedicata a san Biagio, il cui debito si va estinguendo grazie alla generosità dei legnaresi, stiamo guardando proprio al nostro centro parrocchiale che nel 2025 festeggia i 60 anni dalla fondazione: per questa struttura sono necessari alcuni lavori, anche importanti, che la rendano più funzionale e anche attrattiva per bambini, giovani e famiglie». Anche a Legnaro, come quasi dappertutto, il post Covid ha coinciso con un calo della partecipazione alle liturgie, pur mantenendosi ancora abbastanza alta: «Nelle seconda parte dell’anno giubilare 2025, svolgeremo la Missione al popolo, una grande occasione per la Comunità cristiana di Legnaro di mettersi in ascolto delle persone, cercando di raggiungere davvero tutti, nessuno escluso».

Produzione di legna e antica presenza di boschi

Il toponimo deriva da Lignarium, si ipotizza per la produzione di legna tagliata fuori dai centri abitati e per la presenza di grandi quantità di boschi. Lo stemma presenta una volpe, che rievoca la frazione di Volparo e l’antica fauna locale, e il tronco di un albero che ricorda la quantità di legname che qui, appunto, si conservava.

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