Investire in turismo e cultura I frutti di semi di fede piantati Il sindaco: «Il settore primario qui è quasi scomparso. Sarà fondamentale rafforzare le collaborazioni. Siamo un territorio vulnerabile alle frane, occorre operare in sicurezza»
Nella fascia pedemontana attorno all’Altopiano di Asiago, e lungo il fiume Astico, compare un piccolo Comune appartenente alla Diocesi padovana. Si tratta di Lugo di Vicenza, 3.519 abitanti ma con un territorio variegato al proprio interno che è stato modellato dalle diverse altitudini (si passa dai 200 metri sul livello del mare ai 1.400 per le punte più elevate). Dal 2019 ne è sindaco Loris Dalla Costa, riconfermato l’anno scorso alla guida di una lista civica. «Da vent’anni bazzico la politica comunale, prima all’opposizione e poi come assessore. Posso però dire che l’avventura è di fatto iniziata prima, dal volontariato con l’Azione cattolica e la relativa formazione». Un impegno sociale che poi si è riverberato nella vita sociale tout court di Lugo: «Ci consideriamo una comunità viva, compatta e solidale, che non soffre di campanilismo di qualche tipo nonostante la forte identità delle singole contrade. Del resto, l’associazionismo è vitale, i centri delle varie frazioni sono tutti abbastanza vicini l’uno all’altro e i contatti tra i residenti sono frequenti. Abbiamo una popolazione rimasta stabile negli anni, al netto della leggera flessione negli anni dal massimo raggiunto di 3.700 unità». Non mancano famiglie di immigrati, il 9,1 per cento, come neppure di italiani giunti da fuori, in numeri contenuti. «Il mercato immobiliare non ha avuto grandi scossoni, le ultime lottizzazioni risalgono agli anni Novanta e molte delle case esistenti hanno costi più bassi che altrove. Possiamo va considerato che la parrocchia abbraccia quasi tutto il Comune a parte la frazione Mortisa». Quest’ultima, comunque inclusa nella Diocesi patavina, raggruppa non più di 300 residenti. Le ricorrenze più sentite a Lugo sono quella dedicata al patrono san Giovanni Battista, il 24 giugno, e della Madonna del Rosario, la prima domenica di ottobre. Continua Don Giovanni: «Sono momenti di festa, ricchi di iniziative di vario tipo grazie al supporto della Pro loco, e per questo capaci di aggregare la gente. Ma non sono gli unici appuntamenti: durante la bella stagione organizziamo di venerdì le anguriate che interessano persone di ogni età». Ciò è possibile anche perché il principale luogo deputato a raccoglierle, il patronato, è stato ristrutturato di recente. «Si è trattato della messa a norma in direzione di una maggiore sicurezza, dalla sostituzione dei serramenti alla sistemazione dei dispositivi antincendio». Per il futuro, le sfide consistono nel portare avanti l’attuale offerta di attività e promuoverle in maniera adeguata. Anche attraverso il portale www.parrocchialugo.it: «L’abbiamo lanciato due anni fa. Ora cerchiamo di riempirlo di contenuti». considerare gli stranieri presenti ben integrati». I suoi concittadini lavorano perlopiù nell’industria e nei servizi. «Il primario è quasi scomparso, a parte qualche attività agricola più come hobby. Resistono però due realtà storiche del territorio: una è la cartiera Burgo, operativa dal 1800 e tra le prime in assoluto a utilizzare macchinari moderni, che di fatto continuava un’attività avviata nel 1500. L’altra è l’Amcor, attiva nel packaging-confezionamento, che dà lavoro a oltre 400 persone dopo aver rilevato una fabbrica preesistente». Un buono sviluppo potrebbe interessare il turismo, soprattutto quello culturale. Continua Dalla Costa: «Costituisce un forte potenziale ancora inespresso per il nostro territorio comunale. Al di là delle tante iniziative culturali, come per la commemorazione del partigiano Silva, abbiamo due ville venete molto belle: Villa Godi Malinverni e Villa Piovene, addirittura patrimonio Unesco». La voglia di investire su questo versante non manca, fa sapere Dalla Costa, come pure la collaborazione in essere con la Pro loco e altre realtà associative. La cultura non rappresenta l’unica sfida: «Occorre investire nel territorio in senso stretto: il fatto di stare in una zona montana e pedemontana, unito alla ricorrenza di forti piogge ci rende vulnerabili alle frane. Continuiamo a operare per la messa in sicurezza, dopo gli interventi di tenuta antisismica effettuati nelle scuole». Unire saldamente forze con altre istituzioni, nonché rappresentanze economiche e sociali, sarà nel contempo un mezzo e uno scopo. «Facciamo parte dell’Unione Montana Astico, che include molti Comuni della zona da Caltrano a Valdastico: rafforzare la collaborazione a ogni livello sarà fondamentale. Per non parlare degli Ambiti territoriali sociali, la cui definizione occuperà i prossimi mesi. Ma non dimentichiamoci delle categorie economiche, come la Doc Breganze».
L’Azione cattolica e la Caritas. Una compagnia teatrale e un grande portale delle attività parrocchiali. Il patronato ancora come luogo di incontro e di confronto. Tutto questo è la parrocchia di Lugo di Vicenza, sotto la guida ormai decennale dell’arciprete don Giovanni Dal Ponte, supportato nei fine settimana da don Stefano Dal Santo. «La nostra è una realtà viva e dinamica, anche dal punto di vista della fede. Nonostante il calo degli ultimi anni, la partecipazione alle messe e alle iniziative parrocchiali non manca». L’arciprete lo sa bene, perché a Lugo era già stato presente come collaboratore parrocchiale nel quinquennio dal 1988 al 1993. «Il volontariato, forte della collaborazione con l’amministrazione comunale, regge bene: il patronato è aperto la maggior parte dei giorni, grazie alla presenza del Circolo Noi; per l’Acr contiamo su una trentina di animatori stabili per bambini e ragazzi; con il gruppo Unitalsi si organizzano periodici viaggi a Lourdes; c’è quindi la Caritas, che assiste le famiglie con difficoltà economiche, per fortuna non molte, in perfetta sinergia con i servizi sociali municipali». E la lista potrebbe continuare, se si pensa a La compagnia delle vigne nata come costola del Circolo Noi: «Organizza e mette in atto spettacoli di teatro e musical. Uno degli ultimi è stato “Peter Pan”, con cui ricaviamo fondi per le attività parrocchiali». Tutto questo è frutto di un cammino intrapreso nel tempo, secondo don Giovanni. «Attraverso la dovuta formazione, erano stati piantati i semi giusti. Anche quelli della fede, già con il mio predecessore. Peraltro, è una delle poche parrocchie dove il parroco veniva eletto attraverso lo ius patronatus, secondo cui per la nomina del presbitero occorreva il vaglio del consiglio comunale». Lugo di Vicenza ha anche un’altra caratteristica: una certa stabilità nella popolazione, senza aumenti consistenti come in tante realtà di pianura o cali come nei Comuni contermini. «Nel complesso gli stranieri presenti sono ben integrati, ai nostri campi-scuola partecipano pure ragazzi marocchini e cinesi. Certo, esistono le contrade, ciascuna con la propria identità, che festeggiamo in ricorrenze dedicate. Ma lo spirito di comunità parrocchiale prevale, visto che cerchiamo di coinvolgere il più possibile le persone. Del resto, va considerato che la parrocchia abbraccia quasi tutto il Comune a parte la frazione Mortisa». Quest’ultima, comunque inclusa nella Diocesi patavina, raggruppa non più di 300 residenti. Le ricorrenze più sentite a Lugo sono quella dedicata al patrono san Giovanni Battista, il 24 giugno, e della Madonna del Rosario, la prima domenica di ottobre. Continua Don Giovanni: «Sono momenti di festa, ricchi di iniziative di vario tipo grazie al supporto della Pro loco, e per questo capaci di aggregare la gente. Ma non sono gli unici appuntamenti: durante la bella stagione organizziamo di venerdì le anguriate che interessano persone di ogni età». Ciò è possibile anche perché il principale luogo deputato a raccoglierle, il patronato, è stato ristrutturato di recente. «Si è trattato della messa a norma in direzione di una maggiore sicurezza, dalla sostituzione dei serramenti alla sistemazione dei dispositivi antincendio». Per il futuro, le sfide consistono nel portare avanti l’attuale offerta di attività e promuoverle in maniera adeguata. Anche attraverso il portale www.parrocchialugo.it: «L’abbiamo lanciato due anni fa. Ora cerchiamo di riempirlo di contenuti».
