Una casa, una responsabilità. Il sindaco: «Infanzia, adolescenza, famiglia, tutto il mio vissuto è qui: un onore, ma anche una sfida. Abbiamo potenziato l’assistenza domiciliare per gli anziani; ora il doposcuola»
«Polverara: la mia casa, la mia terra. Il mio impegno è per la comunità». Esordisce con queste parole Simone Coccato, 47 anni, da un anno circa sindaco del Comune del Piovese, noto per la gallina di Polverara che fu presentata anche a papa Giovanni Paolo II nel 2008. «Sono nato e cresciuto a Polverara, e oggi ho l’onore di amministrare il paese che ha fatto da cornice a ogni fase della mia vita: l’infanzia, l’adolescenza, la famiglia. Qui vivo tuttora, ed è da qui che nasce il mio impegno quotidiano – racconta il primo cittadino – Questi primi dodici mesi da sindaco sono stati un’esperienza intensa, fatta di ascolto, confronto e tanto lavoro. Insieme alla mia squadra abbiamo deciso fin da subito di dare priorità alle persone: bambini, anziani, famiglie. Al centro c’è stato e c’è il sociale, inteso a 360°». Uno dei primi passi è stato il potenziamento del servizio di assistenza domiciliare per gli anziani e le persone in difficoltà. È stato possibile realizzare il sistema di rete sociale mediante progetti in collaborazione con altri servizi nel territorio della Saccisica come per esempio con la cooperativa sociale Il Germoglio di Arzergrande, o ancora rispondendo a richieste di trasporto per persone anziane in difficoltà. «Abbiamo attivato anche la possibilità di ricevere pasti a domicilio e stiamo lavorando per migliorare costantemente i servizi sociali. È un ambito delicato, che merita attenzione e risposte concrete. Un altro progetto a cui teniamo molto è il nuovo servizio di doposcuola che partirà in autunno: un sogno che si sta concretizzando. Sarà un sostegno prezioso per tante famiglie, e nasce grazie alla collaborazione della parrocchia. È l’esempio perfetto di come intendiamo amministrare: insieme, per il bene comune». In una piccola comunità come quella di Polverara, circa 3.400 abitanti, fondamentale è, appunto, il rapporto con la parrocchia: «Incontri sinceri, progetti condivisi, obiettivi comuni, hanno generato una collaborazione fondata sul dialogo, sulla fiducia e su una visione condivisa del bene della nostra comunità. A don Francesco Dal Sasso, che risiede in parrocchia, va la nostra più sincera riconoscenza per la sua disponibilità, la presenza costante e l’attenzione concreta ai bisogni del territorio: segni tangibili di una Chiesa viva, vicina e operosa». E guardando al suo ruolo evidenzia che «amministrare un piccolo Comune è una grande opportunità, ma comporta anche delle sfide. Il bello è che si ha la possibilità di conoscere personalmente molti cittadini, di ascoltare da vicino le loro voci, le loro esigenze. E oggi, con l’arrivo di tante nuove famiglie, sento ancora più forte la responsabilità di essere un punto di riferimento per tutti, vecchi e nuovi abitanti. È una sfida che ho scelto con convinzione e che affronto ogni giorno con spirito di servizio e massimo impegno. Guardando al futuro, vorremmo rendere Polverara un paese attrattivo per le giovani famiglie offrendo opportunità abitative accessibili, migliorare i servizi sociali e sportivi. Un’attenzione particolare va alla gallina di Polverara, simbolo identitario prezioso da far conoscere sempre di più, dentro e fuori i confini». Un ultimo accenno, da credente e praticante, Simone Coccato lo riserva allo stile: «Insisto anche con i miei colleghi per avere uno stile improntato all’ascolto, cercando insieme le soluzioni e privilegiando ciò che può unire la comunità, rispetto a quello che può creare divisioni».
Il vicario parrocchiale: «Mi sembra di essere qui da sempre, molte le famiglie che collaborano. Per questo dobbiamo rivolgere le nostre attenzioni anche ai nuovi arrivi»
«Seguo la parrocchia di Polverara da ottobre 2023, ma mi sembra di essere qua da sempre, anche grazie alla bella esperienza che la parrocchia ha fatto negli anni passati con chi mi ha preceduto». Si presenta così don Francesco Dal Sasso, 35 anni, vicario parrocchiale di Legnaro, Isola dell’Abbà e Polverara, che fa parte della fraternità presbiterale con il parroco di Legnaro don Daniele Prosdocimo e quello di Vigorovea don Daniele Vignotto. «Polverara è una parrocchia viva, con una comunità partecipe, vicina alla chiesa e al patronato, che hanno ancora una buona capacità attrattiva. Ho notato una bella frequenza alle diverse attività, come alle liturgie non solo domenicali, ma anche a quelle feriali. Ritengo che questo sia dovuto al senso di appartenenza alla comunità, dato da una storia bella di sacerdoti che si sono susseguiti in parrocchia, ma anche a un numero importante di famiglie che collaborano». In questo senso il Circolo Noi del patronato è un punto di riferimento dal quale partono tante attività, dall’iniziazione cristiana alle visite culturali in luoghi significativi della città della provincia, mentre il bar è un abituale luogo di ritrovo per molte persone del paese. Per don Francesco fondamentale è stata anche l’opportunità di insegnare la religione alla scuola primaria Giovanni XXIII: «Questo mi ha consentito di entrare in relazione con le famiglie e i ragazzi anche fuori dall’ambito parrocchiale e ha reso questo più semplice e ricco di frutti», afferma don Francesco. Lo scorso giovedì 19 giugno, per l’apertura della sagra parrocchiale, il vescovo Claudio è stato in visita alla parrocchia, celebrando la messa, in onore del patrono san Fidenzio, alla quale è seguita la processione per le strade centrali di Polverara. «È stata una bella opportunità per tutta la comunità e credo anche per il vescovo Claudio, per conoscere le tante attività che vengono svolte» riflette don Dal Sasso, che evidenzia anche il fatto che «in paesi tutto sommato piccoli, come Polverara, la parrocchia è sicuramente uno dei punti di riferimento». Ne è una prova evidente il grest, in corso di svolgimento che vede la presenza di 150 ragazzi e 50 animatori. Altre attività come i campi scuola, per esempio, vengono svolti insieme alla parrocchia di Legnaro, con cui è condivisa anche l’Azione cattolica, così come i cammini di iniziazione cristiana. Polverara è dunque una comunità fiera della sua storia plurisecolare, ma al tempo stesso aperta alla collaborazione con Legnaro: il Venerdì Santo, per esempio, da ciascuna delle due chiese parrocchiali, partono le processioni che poi si ritrovano presso la chiesetta di Volparo, a metà strada. Ad animare le liturgie domenicali ci sono due cori, quello degli adulti presente ogni domenica alla messa delle 10 e il coro dei bambini “Prime note”, che anima la messa una volta al mese. Don Dal Sasso conferma la bella collaborazione che si è instaurata fin dal suo arrivo con l’amministrazione comunale, sia la precedente che l’attuale: «Questo si riflette positivamente su tutta la comunità, sia quella parrocchiale che quella civile». Molta attesa per la prossima Missione al popolo, che si svolgerà dall’8 al 19 ottobre nelle tre parrocchie “sorelle”, un’occasione per rinsaldare o riscoprire la fede. Un’ultima nota di don Francesco: «A Polverara sono venute ad abitare molte nuove famiglie, verso le quali devono essere rivolte le attenzioni della parrocchia, anche attraverso la benedizione delle case, un’altra bella modalità di contatto e di relazione».