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Dante. In giro nel Veneto che omaggia il sommo Poeta
Quasi tutte le città della regione vantano un vero o presunto soggiorno di Dante. E nel settimo centenario lo ricordano
Quasi tutte le città della regione vantano un vero o presunto soggiorno di Dante. E nel settimo centenario lo ricordano
È un anno speciale, il 2021: ricorrono molti anniversari di poeti e letterati. La curiosità di scoprire i luoghi in cui hanno vissuto o che sono citati nelle loro opere ha portato spesso alla creazione di veri itinerari turistici e culturali. In queste e nelle prossime pagine ne segnaliamo alcuni, a partire dai luoghi frequentati dal più grande poeta italiano, Dante Alighieri, di cui ricorre il settimo centenario dalla morte, avvenuta nel 1321 a Ravenna.
In Veneto Dante soggiornò durante il suo esilio e varie sono nella Divina Commedia le citazioni di luoghi legati alle città e ai loro personaggi. Certo è il soggiorno di Dante a Verona, città che dedica parecchie iniziative al poeta.
Anche a Padova è probabile una presenza dello scrittore, che forse vide di persona gli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni. Rinaldo Scrovegni, padre del suo committente Enrico, è posto nell’Inferno tra gli usurai. Meno certo è che sia realmente avvenuto l’incontro tra i due grandi fiorentini celebrato da due statue sotto la loggia Amulea. Poco onorevole per la città è però la collocazione di Antenore, mitico fondatore di Padova: Dante chiama Antenora, nel nono cerchio dell’inferno, la zona dedicata ai traditori della patria, quale lui considera l’iliaco eroe. Padova celebrerà il poeta con la mostra di arte contemporanea “A riveder le stelle” dal 30 ottobre al 31 gennaio al museo Eremitani. La Biblioteca antica del Seminario organizza il 14 settembre e il 13 e 20 ottobre tre conferenze con visita alla sala monumentale, dove saranno esposti manoscritti e incunaboli riferibili a Dante Alighieri e alla Commedia.
Restando nel Padovano, nel nono canto del Paradiso Dante fa riferimento alla Torre di Malta di Cittadella con una celebre terzina pronunciata da Cunizza, sorella di Ezzelino III da Romano.
A Treviso, Dante fu ospite di Gherardo da Camino, signore della città. Il suo palazzo, distrutto da una rivolta popolare, si trovava dove poi sorse il convento dei Servi di Maria, sede ora dei musei civici. La presenza del poeta è ricordata da una lapide posta nel 1865. Da non perdere, durante la visita, è ponte Dante, così detto perché citato nel nono canto del Paradiso: «Là dove Sile e Cagnan s’accompagna». La chiesa di San Francesco conserva invece l’arca sepolcrale di Pietro, il figlio di Dante, morto a Treviso nel 1364.
All’inizio del 1321 Dante si recò a Venezia, dove visitò l’arsenale la cui ribollente pece gli ispirò, nel 21° canto dell’Inferno, la crudele pena riservata ai barattieri. Fu ospite nel gotico palazzo Soranzo in campo san Polo. Di ritorno a Ravenna, in estate, soggiornò ad Ariano Polesine nel convento di San Basilio. In quel viaggio contrasse la malaria che lo portò alla morte, e leggenda vuole che salisse su una quercia per ritrovare la strada perduta: un frammento dell’albero è conservato a palazzo Roncale di Rovigo, città in cui la presenza dantesca è solo leggendaria.
La città in cui Dante nacque nel 1265 e da cui fu esiliato non poteva non ricordare il settimo centenario dalla morte del suo concittadino più illustre. Oltre trenta istituzioni fiorentine si sono riunite in un comitato per raccontare la storia di Dante e di Firenze attraverso eventi di ogni genere, che si trovano promossi nel sito: www.700dantefirenze.it.
Tappa imperdibile è il museo del Bargello, luogo dantesco per eccellenza nella cui cappella si trova affrescato il più antico ritratto del poeta. Dal 23 settembre al 9 gennaio 2022 vi è in programma la mostra “La mirabile visione. Dante e la Commedia nell’immaginario simbolista”, con una selezione di opere italiane e europee.
Ha goduto di un riallestimento multimediale il museo Casa di Dante, sulla cui facciata fino al 14 settembre un exhibit notturno di projection mapping proietta gli elementi principali della Divina Commedia. Una video installazione di Felice Limosani che reinterpreta le illustrazioni della Commedia di Gustave Doré si terrà invece al chiostro di Santa Croce dal 14 settembre.
Fino a fine anno è possibile visitare la cattedrale di Firenze, Santa Maria del Fiore, con un itinerario ispirato al Poeta, che ne vide l’inizio della costruzione, promossa proprio da quel papa Bonifacio VIII che nella Commedia trova posto nell’inferno. Si vedranno da vicino l’affresco di Domenico di Michelino (1465) con la più celebre iconografia dell’Alighieri, e quelli di Vasari e Zuccari.
Per i camminatori, il sito www.viedidante.it propone un itinerario sulle tracce di Dante lungo l’Appennino tra Toscana e Romagna, da Firenze a Ravenna, con ulteriori percorsi nel Casentino, nel Mugello e tra Faenza e Brisighella.