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A Cortina d’Ampezzo e San Vito di Cadore, nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, si accendono i riflettori su una manifestazione unica nel suo genere: il Dolomiti Film Festival. Quattro giorni – dal 24 al 27 luglio – per raccontare la montagna attraverso il linguaggio potente del cinema documentario, ma anche per ospitare incontri con grandi nomi dello sport, della cultura e della scienza. Un appuntamento che, alla sua quinta edizione, si è ormai affermato come una tappa imprescindibile per gli appassionati di natura e di cinema.
Il festival nasce da una visione chiara: utilizzare il cinema come strumento per riflettere sulle sfide che oggi attraversano i territori montani – ambientali, sociali, climatiche – dando voce a storie di resilienza, passione e futuro. E lo fa con un linguaggio accessibile, diretto, che mette al centro non solo lo spettacolo naturale delle Dolomiti, ma anche le persone che le abitano, le attraversano, le vivono ogni giorno.
Organizzato dalle associazioni Gooliver APS e Settimo Binario, con la direzione artistica di Federico Massa e Tommaso Brugin, il Dolomiti Film Festival è oggi parte dell’Olimpiade Culturale di Milano-Cortina 2026, e continua a crescere grazie al sostegno delle amministrazioni locali e di un territorio sempre più consapevole del valore culturale e simbolico della propria identità montana.
Le Dolomiti non sono solo patrimonio UNESCO. Sono un luogo dell’anima, un paesaggio che parla di bellezza e fragilità, di equilibrio e trasformazione. È da qui che parte la sfida del Dolomiti Film Festival: raccontare queste montagne, e il loro significato, attraverso le immagini in movimento.
«Le Dolomiti sono uno dei territori più rappresentativi della ricchezza naturalistica del nostro Paese», spiegano Massa e Brugin. «Ma sono anche emblema del delicato equilibrio degli ecosistemi, e degli effetti dei cambiamenti climatici. Con il Festival vogliamo promuovere una riflessione collettiva sul rapporto tra uomo e montagna, sport e sostenibilità, natura e cultura».
Il cuore del Festival è il concorso internazionale di documentari: una selezione di opere provenienti da tutto il mondo, che affrontano – in maniera spesso innovativa – i grandi temi legati alla montagna: dalla biodiversità al turismo, dalla memoria dei luoghi al futuro dello sport outdoor.
A dare il via all’edizione 2025, il 24 luglio, è un evento simbolico e toccante. Alla Casa Esselunga di Cortina, si proietta in anteprima il documentario “Over The Edge”, prodotto da Avilab, che racconta le vite e le sfide di tre atleti paralimpici di Cortina: Angela Menardi, Flavio Menardi e René De Silvestro.
Il documentario, intenso e ispirante, è molto più di una cronaca sportiva. È il racconto di tre persone che, attraverso lo sport, hanno riscritto il proprio destino. Flavio, Angela e René non solo rappresentano l’eccellenza paralimpica italiana, ma sono anche simboli di quella forza silenziosa che lega identità, territorio e passione. In vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, le loro voci ci ricordano che l’inclusione non è un obiettivo accessorio, ma il fondamento stesso di ogni idea di progresso.
Durante la serata inaugurale, i tre atleti saranno presenti in sala, in dialogo con il pubblico. Una serata che promette di essere emozionante, ma anche necessaria: perché il futuro della montagna passa anche attraverso nuovi modelli di partecipazione e accessibilità.
Il 25 luglio, la scena si sposta a San Vito di Cadore, nella Sala Polifunzionale E. De Lotto, dove va in scena uno degli eventi più attesi del Festival: la proiezione del documentario “Mar de Molada”, firmato dal regista Marco Segato.
Il film è una sorta di diario visivo che segue lo spettacolo teatrale itinerante di Marco Paolini, realizzato nell’autunno 2024. Un viaggio narrativo e scientifico, dalla Marmolada all’Adriatico, che riflette sul tema dell’acqua come risorsa, memoria e metafora. Acqua che scolpisce il territorio, lo plasma e lo trasforma. Ma anche acqua come bene comune, oggi più che mai a rischio.
«Con questo documentario – spiega Segato – ho cercato di restituire la forza evocativa del progetto teatrale, seguendo da vicino le fasi creative, i sopralluoghi, gli incontri. Un lavoro che è anche una riflessione civile e poetica sul rapporto tra uomo e natura».
Un evento che fonde arte e scienza, parola e paesaggio. E che mostra la capacità del Festival di accogliere forme ibride di racconto, capaci di parlare a un pubblico ampio, curioso, trasversale.
Sabato 26 luglio è la giornata dedicata ai grandi nomi dello sport. Sul palco dell’Alexander Hall di Cortina, alle 20.45, arrivano due veri giganti dell’Olimpo italiano: Kristian Ghedina, leggenda della discesa libera, e Roland Fischnaller, recordman dello snowboard.
L’incontro, intitolato “Olimpiadi di ieri e di domani”, è realizzato in collaborazione con il festival letterario “Una Montagna di Libri” e moderato da Francesco Chiamulera e Christian Cinetto.
Ghedina racconterà la sua carriera folgorante e il suo legame indissolubile con Cortina, tra velocità, emozioni e medaglie sfiorate. Fischnaller, invece, si presenterà al pubblico con la tenacia di chi guarda già alla prossima Olimpiade – la settima della sua carriera – come a una nuova vetta da scalare.
Due storie diverse, ma unite dallo stesso fuoco: quello che spinge ogni atleta a superare i propri limiti. Non solo per vincere, ma per restare fedeli a un ideale: quello di uno sport che educa, forma, ispira.
A seguire, la serata propone un tuffo nella storia con la proiezione speciale di “Vertigine Bianca”, documentario dedicato ai Giochi Olimpici Invernali del 1956 a Cortina, proposto in collaborazione con il Consolato Generale USA di Milano.
Elemento centrale del Dolomiti Film Festival è, come sempre, il concorso internazionale di documentari. Per l’edizione 2025 sono stati selezionati 22 film tra oltre 100 candidature, provenienti da 26 paesi diversi.
Dieci di questi documentari affrontano tematiche legate allo sport in montagna; gli altri dodici esplorano la cultura alpina, le comunità locali, le sfide ambientali e il rapporto tra tradizione e modernità.
Le proiezioni si svolgeranno nel pomeriggio di venerdì 25 luglio a San Vito di Cadore (dalle 15 alle 18:30) e sabato 26 luglio a Cortina (dalle 15:30 alle 18:30), con la premiazione prevista la sera del 26 alle 20:30.
La giuria è composta da Lucia Gotti Venturato (presidente), Carlo Tombola ed Elvio Annese, e assegnerà quattro riconoscimenti:
La giornata di chiusura, domenica 27 luglio, sarà
Il programma completo è su: www.dolomitifilmfestival.com