La Chiesa di Vittorio Veneto vive un momento di grande intensità e speranza: domenica 25 maggio, alle 16 nella Cattedrale, mons. Riccardo Battocchio riceve l’ordinazione episcopale. A conferirla è il patriarca di Venezia Francesco Moraglia con il cardinale Beniamino Stella e il vescovo di Padova Claudio Cipolla, mentre concelebrano numerosi presbiteri e vescovi del Triveneto. È l’inizio di un nuovo ministero che ha già raccolto attorno a sé la preghiera e l’affetto di molti. Ma chi è, davvero, il nuovo vescovo? A raccontarlo, meglio di ogni biografia, sono le voci di chi ha camminato con lui. Don Riccardo Battocchio è nato a Bassano del Grappa nel 1962 e ha mosso i primi passi nella fede nella parrocchia di Fellette. Proprio da lì arriva uno dei primi testimoni del suo cammino: don Teresio Baù, oggi parroco della comunità, a Fellette seminarista e diacono negli anni Settanta. «Riccardo era un adolescente impegnato, curioso, sempre presente. Mi è stato vicino fin da ragazzo, partecipava attivamente al gruppo giovani e ci aiutava nelle attività pastorali – racconta – Durante un’esperienza spirituale nell’estate del 1981 comunicò al gruppo la sua decisione: sarebbe entrato in Seminario, mentre un’altra ragazza, Donatella Lessio, sarebbe entrata nelle Elisabettine». La vita di parrocchia ha continuato a intrecciarsi con quella del futuro vescovo. «Quando sono diventato parroco ai Laghi di Cittadella, don Riccardo è venuto ad aiutarmi per otto anni, il sabato e la domenica. Con i parrocchiani ha instaurato relazioni profonde, durature. È sempre rimasto in contatto con le comunità che ha servito». Non ha dubbi, don Baù, sul dono che riceve la Chiesa di Vittorio Veneto, a cui si rivolge direttamente: «Non vi arriva solo un teologo, ma un uomo con una carità pastorale significativa. Il mio augurio è che continui a essere quel “servo a causa di Gesù” che ha voluto essere fin dall’inizio, non il padrone della fede degli altri, ma il collaboratore della loro gioia». Con don Riccardo si è formato un gruppo di presbiteri, ordinati il 7 giugno 1987, che non ha mai smesso di camminare insieme. Di questa “classe” fanno parte don Giancarlo Gambasin e don Raffaele Coccato. Don Giancarlo lo descrive come «una persona semplice, capace di stare con tutti, dal rettore universitario al sacrestano. Ricordo la sua intelligenza vivace, la curiosità per l’arte, la letteratura, la musica. È sempre stato un punto di riferimento per il nostro gruppo, anche negli studi». La stessa stima si coglie nelle parole di don Coccato, missionario fidei donum per 24 anni in Kenya: «È una persona di grande intelligenza, ma sempre discreta. Ha una disponibilità reale all’incontro, al dialogo. La sua scelta di mettersi a servizio della Diocesi di Vittorio Veneto, dopo anni dedicati alla teologia e alla formazione, mostra il desiderio di vivere il Vangelo con i fatti, più che con le parole».
Le qualità intellettuali e pastorali di mons. Battocchio sono state riconosciute anche nell’ambito accademico. Per molti anni ha insegnato teologia sistematica e dogmatica presso la Facoltà teologica del Triveneto, di cui è stato anche vicepreside. Don Roberto Tommasi, preside in quegli anni, racconta: «Lavorare con Riccardo è stato un dono. Univa una passione autentica per lo studio con una rara capacità relazionale. Era abitato da una vera passione per l’umano, oltre che per le fonti della fede. E il suo lavoro nel campo dell’antropologia teologica e della sinodalità – coronato dall’esperienza come segretario speciale dell’Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi – lo dimostra bene». Don Tommasi ricorda anche un momento personale di passaggio: «Quando ricevette la nomina a rettore del Collegio Capranica, provammo un certo dispiacere. Si pensava potesse diventare preside della Facoltà. Ma ha accolto la chiamata con spirito di servizio. Questo lo descrive: sa accettare responsabilità nuove con fedeltà e libertà». E conclude con un auspicio: «La sua intelligenza, la sua capacità di ascolto, la sua saggezza nel discernimento lo renderanno un buon pastore. Ma, come ogni vescovo, avrà bisogno dell’amicizia del suo popolo. Spero che la comunità di Vittorio Veneto lo accolga con cuore aperto, come sono certo lui accoglierà ciascuno con cuore aperto». Oltre all’insegnamento, don Riccardo ha diretto, dal 2004 al 2013, la biblioteca del Seminario Vescovile di Padova (antica e moderna); dal 2013 al 2019, in particolare, si è occupato della Sezione antica. Giovanna Bergantino, che ne ha raccolto il testimone, lo descrive con parole affettuose e lucide: «Don Riccardo è stato per me un punto di riferimento anche nella formazione. Intelligente, curioso, attento, capace di relazionarsi con tutti. Aveva una stima profonda per il patrimonio antico, ma allo stesso tempo desiderava aprire la biblioteca a un pubblico più ampio. Per lui era anche un atto di carità, un gesto di pastorale culturale». È stato lui a progettare e realizzare il trasferimento dei volumi moderni nella nuova sede della Facoltà, seguendo ogni fase, dalla ristrutturazione all’apertura. «Aveva studiato anche biblioteconomia in Vaticano, sapeva bene cosa voleva. Ma la sua forza era anche nella capacità di fidarsi dei collaboratori, di valorizzare le competenze altrui». E aggiunge: «Non è facile trovare in una persona entrambe le anime: quella del teologo e quella del pastore. Don Riccardo le ha entrambe. La Chiesa di Vittorio Veneto riceve in lui un vescovo che saprà essere segno vivo del Vangelo, anche nella cultura ecclesiale e nel mondo». A parlare, in fondo, è anche il tempo: le relazioni che resistono, le comunità che ricordano, i segni che restano. Come ha scritto lui stesso nel messaggio alla Diocesi di Vittorio Veneto: «Quello che sono è frutto, come per ciascuno di noi, di tanti incontri». Da Padova a Roma, da Roma a Vittorio Veneto: mons. Riccardo Battocchio porta con sé i volti, le storie, i semi piantati lungo il cammino. Ora tocca a una nuova Chiesa accoglierli, custodirli e lasciarli fiorire.
«Vengo tra voi con il desiderio di conoscere, custodire e aiutare a far germogliare i tanti semi di speranza che sono stati seminati nei solchi della Chiesa di Vittorio Veneto. Verrò portando con me i semi e le piantine raccolte lungo gli anni della mia vita. Chiedo in particolare ai preti e ai diaconi di accogliermi come un fratello chiamato a imparare a essere padre in quanto vescovo, condividendo con voi l’impegno di custodire la fede, la speranza e la carità in questa nostra Chiesa locale, per una missione che sempre si rinnova, con il passare dei tempi e delle generazioni. Ai presbiteri anziani e malati assicuro la mia vicinanza, chiedendo loro di sostenermi anzitutto con la preghiera».
Don Riccardo Battocchio – nominato vescovo da papa Francesco il 24 febbraio scorso – viene ordinato questa domenica alle 16 in Cattedrale a Vittorio Veneto. È possibile seguire la diretta della celebrazione eucaristica, presieduta dal patriarca di Venezia mons. Francesco Moraglia, sul sito della Diocesi di Padova grazie alla collaborazione con La Tenda Tv, emettente televisiva di Vittorio Veneto.