Edith Bruck agli ostaggi liberati da Hamas: “non covate odio: è un veleno che corrode chi lo porta dentro”

Nel giorno in cui a Roma oggi si fa memoria del rastrellamento del ghetto (16 ottobre 1943), Edith Bruck, scrittrice e testimone della Shoah ungherese, lancia un messaggio agli ostaggi liberati da Hamas: “La speranza non muore mai. Vorrei dire ai giovani di coltivarla, sempre, e di non lasciarsi indurire da ciò che hanno vissuto o conosciuto. Non bisogna trattenere il rancore, né covare odio verso nessuno: l’odio è un veleno che corrode chi lo porta dentro. È importante non peggiorare i nostri sentimenti verso gli altri esseri umani, anche verso quelli che hanno fatto il peggio. Perché l’odio fa male, prima di tutto, a noi stessi”.