Mosaico
Equilibrio. Tutto il valore del tempo a scuola
Equilibrio È il fattore principale per costruire una comunità scolastica vitale e consapevole dell’interdipendenza dei suoi membri
Sul tempo dei bambini a scuola, le Linee pedagogiche per il sistema integrato 0-6 (2021) delineano un ecosistema formativo che pone l’attenzione alle culture dei genitori legate sia alla loro origine sia a scelte familiari su valori, regimi di vita dei bambini, regole, linguaggi, stile delle relazioni. I servizi educativi e le scuole dell’infanzia, le scuole del primo e secondo ciclo di istruzione operano in un contesto complesso e in continuo movimento; sono chiamati a rinsaldare l’alleanza educativa con le famiglie, operare in continuità con il territorio, promuovere e diffondere i valori irrinunciabili della Costituzione. La variabile tempo, nell’attuale società comunicativa, segna le relazioni, anche quelle di bambini e ragazzi con il mondo circostante, i pari e gli adulti. Per mandato istituzionale, il tempo della scuola (il cui impianto pedagogico è espresso nei Piani dell’offerta formativa in coerenza con le Indicazioni nazionali) viene “pensato” come significativo per esperienze, relazioni, incontri, percorsi di apprendimento: un tempo che rispetti bambini e ragazzi; un tempo capace, per i primi, di modularsi sui ritmi di ascolto e osservazione, emozioni e scoperta; per i secondi, capace di generare spazi di riflessione per la maturazione della consapevolezza del “sé” nell’incontro con gli altri, nella progressione delle conoscenze, nell’approfondimento dei percorsi disciplinari per le competenze. Al primo ciclo di istruzione, si riscontra la progressiva tendenza all’adozione della settimana corta (cinque giorni di frequenza), per rispondere alle esigenze delle famiglie, impegnate fuori casa per lavoro, che hanno a disposizione sabato e domenica come momenti da dedicare interamente alle relazioni in famiglia o nei contesti valoriali di appartenenza. In tale modulazione del tempo scuola settimanale, anche di quello che da ordinamento non è tempo pieno su cinque giorni, emerge la necessità di armonizzare “tempi” e risorse affinché bambini e alunni siano accolti e rispettati nei loro bisogni. La dimensione del tempo in età adolescenziale, poi, si pone in una tensione continua tra passato e futuro: gli adolescenti avvertono il carico del passato da cui si sentono condizionati e, contemporaneamente, si aprono al futuro con tutte le sue possibilità; passato e futuro possono influenzare in egual misura le scelte del presente, in un equilibrio spesso instabile o caratterizzato da ansie e paure, senso di inadeguatezza, fino a richieste e aspettative del contesto di riferimento. Il tempo può avere ritmi variabili, velocità differenti, rallentamenti e accelerazioni. È fondamentale che anche la scuola conosca queste dinamiche che, pur riferendosi a percezioni psicologiche individuali, condizionano l’agio o il disagio dei ragazzi nella loro socialità. È determinante che le collaborazioni tra gli adulti, portatori di speranza, promuovano la crescita di bambini, ragazzi e giovani come persone che, via via, tramite le esperienze formative di scuola ed extrascuola, riescono ad elaborare e consolidare personali strumenti di gestione del tempo e degli eventi perché questi siano occasione di sviluppo e non, come purtroppo a volte succede, causa di paure e crisi travolgenti. Agli adulti viene chiesto di alimentare la fiducia nelle potenzialità di piccoli e ragazzi, di guidare alla ricerca di risposte e soluzioni innanzi a segnali di disorientamento e incertezze; facendo squadra, nel rispetto dei ruoli di ciascuno e nel reciproco sostegno, è possibile costruire un dialogo con forme autentiche di comunicazione.
ANTONELLA BENVEGNÙ Dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Sant’Angelo di Piove.
CATERINA RIGATO Dirigente scolastica Iis De Nicola di Piove di Sacco e reggente dell’istituto comprensivo di Correzzola.
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