La Corte d’appello tutela il Grana Padano: “grana” solo ai prodotti Dop. Una decisione che rafforza il lattiero-caseario veneto e difende qualità e trasparenza
Una recente sentenza della Corte d’appello di Venezia ha confermato l’illiceità dell’uso del termine “grana” in relazione a prodotti non conformi al disciplinare del Grana Padano Dop. Il termine, insomma, non può essere usato genericamente per qualsiasi formaggio a pasta dura. «È un segnale chiaro e importante a tutela delle nostre eccellenze agroalimentari. In Veneto, Regione dei primati per valore della Dop economy, difendere la trasparenza e la correttezza del mercato è una priorità assoluta», ha commentato Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Veneto. L’uso del termine “grana” è stato accolto come una buona notizia anche dai produttori di latte padovani, visto che anche qui prodotto un Grana Padano di ottima qualità. Il settore lattiero caseario è in ripresa grazie a centinaia di allevatori e casari che garantiscono un fatturato di 122 milioni di euro, lo scorso anno cresciuto del 9 per cento con una produzione di oltre 239.593 tonnellate di latte. Gran parte del latte veneto viene trasformato in formaggi, con oltre il 56 per cento destinato a produzioni Dop come il Grana Padano, che assorbe da solo circa un terzo del latte regionale. «La corretta etichettatura e l’uso appropriato delle denominazioni – conclude Salvan – sono fondamentali per garantire la leale concorrenza e la tutela del consumatore, contro ogni forma di concorrenza sleale e italian sounding, che crea confusione e mina il valore costruito da migliaia di aziende che rispettano i disciplinari e investono in qualità, territorio e tracciabilità».