Una birra “in rosa” per dire insieme basta alla violenza sulle donne. È questo il primo atto concreto del protocollo d’intesa siglato tra Coldiretti e Fondazione una nessuna centomila per coinvolgere in modo attivo il mondo agricolo in questa battaglia importante.
Le protagoniste del progetto sono tutte donne; non solo, tutte imprenditrici birraie. Si tratta, infatti, delle donne, tra cui la padovana Alessia Parisatto, a capo di birrifici agricoli – ovvero che producono anche parte degli ingredienti utilizzati per le proprie birre – aderenti al Consorzio birra italiana, promosso da Coldiretti. Le quali si sono incontrate e hanno unito le forze per creare un nuovo prodotto: “Libeera” – gioco di parole tra “libera” e “beer”, da pronunciare all’inglese – la cui produzione viene fatta nel birrificio Due Sorelle di Cuneo.
«Attualmente siamo in quattordici – spiega Alessia Parisatto, titolare dell’azienda Valle del Masero, nota per essere la referente di Coldiretti giovani impresa Padova – di varie Regioni italiane, dalla Sicilia alla Sardegna, passando per l’Abruzzo fino al Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte. Gli ingredienti per questa birra vengono dalle nostre aziende: io fornisco la segale, altre il luppolo, l’orzo, il farro e il frumento Senatore Cappelli. L’idea è nata dal confronto tra di noi, perché la birra è sempre stata vista come un prodotto maschile, volevamo fare vedere che non è così e può diventare un mezzo di convivialità e unione sociale».
Detto fatto, la prima “cotta” è stata fatta alla presenza di tutte le 14 produttrici, e la birra è stata presentata a Roma in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, il 25 novembre. Per ogni bottiglia venduta, 20 centesimi vanno alla Fondazione. Ma questo è solo l’inizio: «L’idea – spiega Parisatto – è farne un vero lancio commerciale per poter vendere questa birra anche su canali tradizionali e non solo negli agriturismi».
L’azienda della Parisatto ha sede a Baone, mentre a Treviso vi sono il birrificio e il laboratorio di trasformazione dei prodotti agricoli. Le sue birre sono territoriali e originali: l’ultima nata è Novilunia, una Rye Pale Ale fatta con la segale, ma ci sono, tra le altre, una Blanche aromatizzata alla salvia, una Stout con il granchio blu, una Italian Grape Ale con mosto di moscato giallo. Tutti ingredienti propri tranne il lievito.
E la birra in rosa che cos’è? «Una Saison, una bionda da 4,7 gradi, più femminile per il contenuto tenore alcolico e i profumi speziati: contiene scorze di arance siciliane e coriandolo, e lascia grande freschezza in bocca», conclude l’imprenditrice.
«Questa birra non è solo il frutto di una filiera agricola tutta al femminile – dichiara Mariafrancesca Serra, presidente Donne Coldiretti – ma un’iniziativa con cui si rafforza un percorso già tracciato da Donne Coldiretti, da anni accanto alle vittime di violenza attraverso progetti concreti di accoglienza, formazione e reinserimento sociale».