Quando promozione umana fa rima con attività agricola
Il Glicine. Grazie a un progetto di solidarietà nato quasi 40 anni fa oggi esiste una realtà viva che unisce integrazione sociale e sostenibilità ambientale, premiata con la Bandiera verde Cia
Eccellenze dietro l’angolo? Di certo una di queste è la cooperativa sociale il Glicine di Saonara, che il mese scorso ha vinto la “Bandiera verde” di Cia agricoltori italiani nella categoria agri-welfare, premio consegnato nella Sala della Regina a Montecitorio. La cooperativa, fondata nel 1999 ma che parte da un progetto iniziato nel 1987 con la nascita di un gruppo denominato Speranza, ha sede a Saonara in via Foscolo 23 (www.coopglicine.it). Oggi persegue la mission di gestire servizi assistenziali, educativi, formativi e di inserimento lavorativo per persone disabili e svantaggiate, promuovendone l’integrazione sociale e umana. Le attività principali includono una comunità alloggio, un centro diurno, un gruppo appartamento. Fiore all’occhiello è una casa per vacanze sociali dal significativo nome “L’insolito posto”: offre sette stanze per alloggio tipo b&b, ma è dotata anche di una sala convegni e di un ristorante, aperto solamente a gruppi dai 15 utenti in su. È priva di barriere architettoniche e a impatto zero e ha già ricevuto numerosi premi anche internazionali. Dal 2013 la cooperativa svolge anche attività florovivaistica e nel 2014 è stata aperta una fioreria con punto vendita, Millepetali. «Coltiviamo piante da frutto quali lamponi, more, mirtilli – racconta il presidente della cooperativa, Pierluigi Donà – piantando le talee e crescendole fino a quando danno i frutti, che raccogliamo. Poi le destiniamo a dei commercianti che le rivendono. Tendenzialmente non facciamo vendita al dettaglio delle nostre piante, perché non intendiamo fare concorrenza a chi lavora nel territorio, ma cooperare. Anche i fiori che vendiamo in negozio vengono da aziende dell’area». La cooperativa ha avviato diverse collaborazioni per la lavorazione dei propri prodotti; spesso le collaborazioni diventano occasione di tirocini e inserimento lavorativo. Nascono così birre artigianali, panettoni, confetture: il ricavato finanzia l’attività florovivaistica. Il progetto “Respira un verde inclusivo” permette alle aziende che lo richiedono di fare una valutazione della propria impronta carbonica e di ridurla “adottando” gli alberi del frutteto. Nelle attività operano in tutto 32 dipendenti e circa 50 volontari e tra le motivazioni del riconoscimento di Cia, si legge: «La loro è una straordinaria esperienza. Grazie a un team di persone altamente qualificate e motivate il Glicine coniuga l’attività agricola con i servizi assistenziali e formativi».