Il rilancio di Abano Terme passa anche per il recupero di uno dei suoi edifici simbolici, quel Kursaal che un tempo ospitava il Gran Caffè delle Terme, ma che è chiuso ormai da oltre un decennio. Lo studio Stefano Boeri Interiors, su incarico dell’amministrazione comunale e della Provincia di Padova, ha ora presentato un primo progetto preliminare per la riqualificazione del Kursaal e dei giardini di pertinenza, e allo stesso tempo un concept progettuale dell’area urbana pedonale tra lo stesso edificio e il Parco urbano termale, congiunti tramite via Giuseppe Jappelli.
L’affidamento nella primavera 2024 del progetto al celebre studio milanese, fondato dagli architetti Stefano Boeri e Giorgio Donà, è stato deciso dopo la pubblicazione senza risultati di diversi avvisi e bandi, fa sapere il Comune aponense. Lo studio presentato definisce ora spazi, funzioni, connessioni e destinazioni d’uso, fornendo soluzioni concrete e ipotesi nitide e precise, abbracciando una visione urbanistica complessiva del centro cittadino: per il progetto definitivo e la sua realizzazione servirà tuttavia trovare le risorse, e l’attesa non si prospetta breve.
Nel frattempo, la Provincia ha effettuato una serie di interventi temporanei di riqualificazione, con l’obiettivo di restituire decoro estetico al perimetro dell’edificio e garantire la sicurezza dell’area. Nell’autunno del 2024 sono stati eseguiti lavori di manutenzione e al verde esterno: l’intervento più significativo ha riguardato la realizzazione di una pannellatura perimetrale che ha rivestito l’intera struttura del Kursaal, trasformando quello che era un elemento di criticità visiva in un’occasione di valorizzazione del patrimonio provinciale culturale, artistico e ambientale, con un percorso illustrato che fa riferimento ai musei e agli itinerari cicloturistici dell’Anello dei Colli Euganei e della Ciclovia Treviso-Ostiglia.
La pianificazione urbanistica dell’area che sorge attorno al Kursaal – edificio anni Settanta sorto al posto del precedente in stile liberty – è stato il principale punto su cui si è concentrato il lavoro dello studio Stefano Boeri Interiors: la connessione tra l’edificio e il Parco urbano termale – progettato a sua volta da un grande architetto, Paolo Portoghesi – fa sì che esso sia inserito ora in una visione sistemica che consente di non considerarlo come un elemento isolato, ma come parte di un disegno urbano coerente e integrato. Un secondo livello progettuale si è concentrato sul recupero del volume originario del Kursaal e sulle sue pertinenze, puntando a ricavarne spazi destinati alla collettività, alla promozione turistica e territoriale e ad attività di fruizione pubblica. La facciata “dinamica” si comporrebbe di una sequenza di forme metalliche tridimensionali con funzione di schermatura e filtraggio della luce naturale. La copertura dell’edificio è pensata come un nuovo spazio pubblico, la “Terrazza verde”.
Se il progetto prevede la rifunzionalizzazione del Kursaal in chiave moderna, preservando l’antico cuore del Gran Caffè delle Terme come spazio per momenti culturali e vetrina della città termale, apre però anche alla possibilità di convertire una parte degli spazi a uso direzionale, contribuendo a rendere questa operazione economicamente sostenibile e segnando un passo in avanti per un rilancio armonico e sostenibile del centro cittadino».
Nel progetto Boeri il nuovo Kursaal, oltre a spazi espositivi e di incontro per la cittadinanza, prevede una grande “terrazza verde” affacciata sui Colli Euganei e, verso la città, un’area pubblica trattata come “Giardino della biodiversità”.