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Mappe | Mappe 16 – Il biologico – luglio 2023

lunedì 10 Luglio 2023

I bambini si nutrono di futuro: mense scolastiche biologiche, scelta salutare ed etica

Giovanni Sgobba
Giovanni Sgobba
redattore

Per fare un tavolo ci vuole il legnoGiovanna Bullo, referente del progetto di Veneto Agricoltura – Attraverso laboratori e interventi in aula, abbiamo ragionato sull’importanza di una buona alimentazione, a chilometro zero, quali ricadute in termini di sostenibilità ambientali possono produrre scelte consapevoli. Una seconda parte, invece, era rivolta alle cosiddette stazioni appaltanti, di fatto le amministrazioni comunali, che devono erogare il servizio di mensa scolastica e che si ritrovano a scrivere il capitolato d’appalto per bandire la mensa: qui sono emerse alcune difficoltà legate al garantire una quota di cibi bio che da un po’ di tempo è prevista per legge dai Cam, i Criteri ambientali minimi». Un’esperienza senz’altro positiva, un primo approccio strutturale, che però, sottolinea Giovanna Bullo, ha fatto emergere alcune criticità legate alla filiera, al fatto che il biologico non ha una produzione tale da coprire tutta la richiesta di fabbisogno, o che scuole piccole non ha possibilità di fare rete e di ammortizzare i costi. Perché il costo è un tasto dolente: si chiede di inserire il cibo bio, ma la quota integrativa per sostenere una mensa scolastica biologica è molto bassa e le spese finiscono per ricadere sulle tasche delle famiglie. Con l’intento proprio di abbassare i costi per gli utenti, per l’anno 2022, il ministro delle Politiche Agricole alimentari e forestali e il ministro dell’Istruzione avevano destinato al fondo altri 5 milioni di euro per le mense scolastiche biologiche: l’86 per cento delle risorse, pari a 4,3 milioni di euro, è stato assegnato a Regioni e Province autonome con l’obiettivo di ridurre le spese a carico dei beneficiari; mentre la restante quota del 14 per cento, pari a 700 mila euro, è stata assegnata in base alla popolazione scolastica dei relativi territori per realizzare iniziative di informazione e di educazione alimentare sull’agricoltura biologica. Il Veneto, da questa ripartizione, ha beneficiato di 272.127,67 euro in proporzione agli oltre un milione e mezzo di pasti erogati da chi ne ha fatto richiesta. Un buon numero si direbbe, tuttavia ben distante dall’Emilia Romagna, la Regione italiana di gran lunga avviata sul tema, che conta quasi 9 milioni di pasti beneficiati e la quota economica del fondo più alta, pari a 1.244.275,70 euro. Nel 2012 a Padova emesse un “vagito” una delle primordiali esperienze in Italia e in Veneto: Assonidi, realtà associativa di Ascom Confcommercio, nacque con l’intento di raggruppare gli asili nido e le scuole dell’infanzia private di Padova e provincia. Prima presidente è stata Doriana Maria Mason che nel 2000 ha aperto in città il micronido Biribò, che accoglie tutt’oggi bambini con pochi mesi di vita e che da un paio di anni ha deciso di gestire autonomamente la cucina della struttura. Con una scelta, ovviamente, bio: «Faccio personalmente la spesa due volte alla settimana, scelgo i prodotti in base alla stagionalità e mi rivolgo a diversi supermercati o fornitori certificati di fiducia perché so che un alimento è meglio in un posto rispetto a un altro. E poi anche perché è importante, ai fini dei controlli Haccp, la tracciabilità di un alimento: sarebbe bello affidarsi al vicino contadino, ma senza tracciabilità è impossibile. All’interno dell’asilo abbiamo inoltre un piccolo orto e ai bambini insegniamo la raccolta, il piantare, l’attesa, il prendersi cura: i più “grandicelli” raccolgono pomodori, fagiolini, zucchine e tutti contenti e orgogliosi sanno che quello che hanno raccolto servirà per creare un pasto da dare ai più piccolini. Questo approccio poi lo portano anche con loro, fuori dall’asilo, e in qualche maniera a beneficiarne sono gli stessi genitori: se vedono che il figlio mangia bene, sono i primi a chiederci indicazioni su un piatto o su come rendere appetibile un alimento». Un aspetto emerso anche da “La tavola sul banco. Mangiando si impara!”: «I bambini sono più aperti e “permeabili”, quando una cosa gliela si spiega con interesse e anche con divertimento, loro ti seguono».

Come si riconosce una mensa bio

In Italia esiste un sistema pubblico di riconoscimento delle mense biologiche scolastiche certificate e sono contraddistinte da due loghi: sono due medaglie, argento e oro, con la eurofoglia che è il simbolo Ue del biologico, e che contraddistinguono le due tipologie di mense previste dalla legge con una diversa percentuale minima e garantita di alimenti bio. Il marchio oro, quello eccellente, prevede frutta, ortaggi, legumi, pane, pasta, riso, farine, olio al 90 per cento bio; uova, yogurt e succhi di frutta 100 per cento bio; prodotti lattierocaseari, carne, pesce da acquacoltura al 50 per cento bio.

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