È quanto ha messo in evidenza, nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2022, lo scorso marzo, il procuratore generale della Corte dei conti, Angelo Canale. Del resto, un intervento dalla portata epocale come il Pnrr, richiede la più stretta sinergia tra le amministrazioni locali, nazionali e internazionali, per contrastare i casi di frode, corruzione, conflitti di interesse e doppi finanziamenti che potrebbero verificarsi. Da giugno 2021 è operativa la Procura europea, un organismo indipendente, il cui obiettivo è indagare e perseguire frodi contro il bilancio dell’Ue e altri reati contro gli interessi finanziari della stessa Unione europea. Ebbene, dai loro report è emerso che in Italia sono state avviate già oltre 600 indagini, potenzialmente legate a un danno al bilancio dell’Ue di 5,3 miliardi di euro. All’interno del regolamento istitutivo 241/2021 si richiede espressamente agli Stati membri di adottare ogni iniziativa utile a prevenire e contrastare i casi di frode e corruzione, anche mediante il potenziamento del proprio sistema nazionale antifrode. In tale ottica, il decreto legge 77/2021, convertito poi in legge nel luglio dello stesso anno, ha disciplinato il sistema di governance del piano, prevedendo da un lato la costituzione di organismi di audit e monitoraggio all’interno della Ragioneria generale dello Stato e delle amministrazioni centrali, dall’altro la possibilità di stipulare specifici protocolli d’intesa con la Guardia di finanza senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. È così che il 7 febbraio scorso è stato firmato il protocollo d’intesa tra Regione Veneto e Fiamme gialle che prevede una collaborazione finalizzata allo scambio di informazioni su interventi legati al Piano nazionale. La volontà di assicurare un flusso di notizie e di dati utili alla tutela della legalità e dell’azione amministrativa relativa all’utilizzo di risorse pubbliche è messa nero su bianco anche dalle amministrazioni comunali. A Padova il 31 marzo il sindaco Sergio Giordani ha siglato un protocollo d’intesa alla presenza del prefetto Raffaele Grassi, del vicepresidente vicario della Provincia, Vincenzo Gottardo, e il comandante provinciale della Guardia di finanza, colonnello Michele Esposito. Sulla falsa riga si sono mossi anche i Comuni di Feltre, Cortina d’Ampezzo, Agordo e Auronzo di Cadore. Ultimo in ordine temporale (15 giugno) è l’accordo tra Autorità portuale del mare Adriatico settentrionale e comando provinciale della Guardia di finanza: l’obiettivo è quello di garantire a Venezia e Chioggia trasparenza e correttezza.