«La possibilità di vedere una ricaduta concreta delle imposte che si pagano». È così che Giovanni Bottecchia – economo della Diocesi di Padova da inizio 2025 – vede l’8 per mille. Con una firma sulla dichiarazione dei redditi – anche se, purtroppo, non tutti lo fanno… nonostante ogni contribuente ne abbia la possibilità – si può scegliere di destinare l’8 per mille del gettito Irpef nella “direzione” che si desidera. «Questo è dare concretezza alla propria firma». C’è un secondo aspetto, secondo l’economo diocesano, che fa la differenza: «Ogni passaggio che riguarda i fondi dell’8 per mille erogati dalla Cei alla Diocesi di Padova viene rendicontato in maniera trasparente. Ce lo chiedono le linee guida della Cei, certo, ma l’Ente Diocesi ci ha messo un “supplemento” di trasparenza nella scelta volontaria di affidare a un soggetto terzo la certificazione del proprio bilancio. Al cui interno, tra l’altro, è contenuto anche il rendiconto di come vengono assegnati i fondi dell’8 per mille destinati alla Diocesi di Padova. Quello della trasparenza è il “passaggio finale” del processo di rendiconto, ma è fondamentale». Nel bilancio 2024 dell’Ente Diocesi – che è stato approvato a inizio giugno e verrà presentato, come di consueto, in autunno – sono indicati i fondi dell’8 per mille erogati dalla Cei: oltre 1 milione e 700 mila euro per esigenze di culto e pastorali; oltre 1 milione e 600 mila euro per la carità. «Per i fondi dell’8 per mille, erogati in base al numero di abitanti della Diocesi, vengono individuate – confrontandosi con i responsabili dei diversi uffici diocesani – delle proposte di assegnazione. Nel 2024, nel caso dei fondi per culto e pastorale, sono stati assegnati a interventi di manutenzione, a esigenze dei beni culturali ecclesiastici, a iniziative pastorali parrocchiali e diocesane, per scopi missionari, per la formazione pastorale… Sul fronte della carità, su indicazione della Caritas diocesana, i fondi sono stati destinati per azioni a favore di categorie economiche fragili, anziani, persone detenute, persone con disabilità, vittime di tratta… Dei fondi dell’8 per mille beneficiano anche i progetti presentati nelle tre serate che si sono tenute a marzo: riguardano, solo per citarne alcuni, le nuove Cucine popolari, la nuova sede della Biblioteca capitolare e dell’Archivio storico… Ulteriore sostegno viene dato in maniera ricorrente a realtà come Opsa e Medici con l’Africa Cuamm». Da alcuni anni, si sta registrando un calo generale dei fondi dell’8 per mille alla Chiesa cattolica. I contribuenti firmano meno – in alcuni casi, poi, non sanno neanche che possono compiere questo gesto prezioso – e quindi i fondi a disposizione sono meno. Ma nonostante ciò, si conferma il sostegno a progetti «che sono a favore di tutti – evidenzia Giovanni Bottecchia – Serve un’opera forte di sensibilizzazione verso un gesto, quello della firma a favore dell’8 per mille alla Chiesa cattolica, che è in grado di fare molto per tutti. Con la scelta della trasparenza e della rendicontazione, poi, possiamo contribuire a creare una fiducia nelle persone che le porti, con convinzione, a mettere la propria firma». Per informazioni sull’8 per mille alla Chiesa cattolica e su come mettere la propria firma: www.8xmille.it