MosaicoFronte del Porto Nella sala comunale alla Guizza va in scena il 10 marzo uno spettacolo curato da Emergency. Per immaginare un futuro di pace possibile
«Quel che ora penso veramente è che il male non è mai “radicale”, ma soltanto estremo, e che non possegga né profondità né una dimensione demoniaca. Esso “sfida” il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, di andare alle radici, e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla»: così scrive Hannah Arendt ne La banalità del male. La guerra non è inevitabile e necessaria, essa risponde ad azioni umane e l’umano dimostra di poter scegliere di evitarla, di negarla, di sopprimerla. Dalla collaborazione con il Comune di Padova e il teatro di Emergency nasce C’era una volta la guerra, spettacolo che va in scena il 10 marzo presso la sala comunale Fronte del Porto, in via Santa Maria Assunta 20 a Padova. Raccontata dall’attore Mario Spallino, la performance prevede la rilettura e rielaborazione di una decina di storie che, dal primo dopoguerra in poi, narrano gesta di violenza e pace, volte alla dimostrazione che sì, il male accade ma invano e, allo stesso modo, può semplicemente non far parte della nostra vita. Essa si fa, ma si può anche rifiutare. Legate a doppio filo con le sensibilità umane, la violenza e la guerra dimostrano la loro impermanenza reale, la loro contingenza di fondo: il rifiuto le annienta e le relega alla dimensione dell’incubo. Un gioco tra reale e possibile è quello messo in atto dal teatro dell’associazione umanitaria: «Se il culto della pace è possibile, la pace è possibile. Se le persone possono cambiare, allora il mondo può cambiare. Dal 1994 Emergency si impegna per cercare di sostenere al meglio le vittime della guerra e della povertà – spiega Davide Lazzaretto, coordinatore del gruppo Eventi di Emergency Padova – La maggior parte delle persone che assistiamo sono civili, molte di queste nemmeno a conoscenza delle reali motivazioni che innescano tanta violenza. La morte avviene tanto senza giustificazione, quanto senza riparazione. Lo spettacolo è quasi un esperimento mentale: il male esiste, ma se così non fosse? Proponiamo degli esempi che vogliono incrinare il regno indebitamente assolutistico della violenza: c’è chi avrebbe potuto compierla e non l’ha compiuta, c’è chi l’ha fronteggiata senza utilizzarla, c’è chi l’ha ingannata. L’arte fornisce sempre delle risposte interessanti e anche questa volta ha contribuito a creare, con un linguaggio schietto e brillante, un’opportunità di riflessione in merito ad una realtà utopica». «Non vogliamo che sia un momento di tristezza e di sofferenza – conclude Lazzaretto – ma che sia un varco per l’immaginazione di un futuro migliore, di un futuro possibile». Musica e filmati accompagneranno l’evento, che prevede l’ingresso gratuito con offerta libera, il cui ricavato sarà devoluto a Emergency. facebook.com/gruppo.emergencypadova
Quattro incontri da fine febbraio con ingresso libero, dal titolo “Terre ed acque – dialoghi su e per l’ambiente”. Prossimo appuntamento il 14 marzo a Saonara con il prof. Luigi D’Alpaos che presenta il libro Un giorno, ospite inatteso, arrivò l’alluvione, ricordi e riflessioni sulla salvaguardia ambientale
Matilde Bicciato
