Mosaico
Gadènkhe. Nella memoria cimbra dal 19 al 23 luglio a Rotzo
È il nome del primo Festival dell’Ecomuseo cimbro in programma dal 19 al 23 luglio a Rotzo. Escursioni, mostre, giochi tradizionali ricchi di identità
È il nome del primo Festival dell’Ecomuseo cimbro in programma dal 19 al 23 luglio a Rotzo. Escursioni, mostre, giochi tradizionali ricchi di identità
Si chiamerà Gadènkhe, ovvero “memoria”, il primo Festival dell’Ecomuseo Cimbro Sette Comuni che si svolgerà dal 19 al 23 luglio a Rotzo. Tra gli scopi principali quello di far conoscere un territorio dominato ancora da una lingua antica, che si riconosce in tanti toponimi dai quali si capisce che l’identità cimbra è sempre molto forte e presente sull’Altopiano. Il Garto dar Gadènkhe è il Giardino della memoria che si trova vicino alla chiesa parrocchiale di Rotzo; un tempo fu un cimitero austro-ungarico della Grande Guerra e ora è il punto di partenza del museo diffuso; raccoglie una serie di pannelli che in una lunghezza di 20 metri percorrono la storia della comunità dell’Altopiano: la memoria dei cimbri, appunto. Da qui partirà venerdì 19, alle 9, la prima iniziativa del festival, un’escursione guidata da Giorgio Spiller lungo il sentiero delle Cenge che guardano la Val d’Assa. Nel pomeriggio, alle Scuole comunali, verranno proposti ai bambini i giochi di una volta, mentre alle 17, presso il Centro culturale, verrà inaugurata la mostra “Nei nomi dei padri” curata da Andrea Cunico Jegary, nome conosciuto nel mondo della comunicazione e del marketing, ma che a Rotzo si distingue soprattutto nel recupero e valorizzazione della cultura cimbra. La stessa passione accomuna anche gli studiosi locali Lauro Tondello e Giancarlo Bortoli, che in serata saranno i protagonisti di un evento culturale a tema storico: “Il cimbro dei Sette Comuni attraverso i secoli” e “L’abate Agostino Dal Pozzo”, conosciuto quest’ultimo per i suoi manoscritti preziosi per la cultura locale. Sabato 20 luglio è riservato in gran parte a santa Margherita, santa dei cimbri, alla quale è dedicata l’omonima chiesetta. Qui alle 10.30, per la santa messa, giungerà il cero benedetto portato da una sfilata in costume. Nel pomeriggio alle 15 ancora una lezione, con Andrea Cunico Jegary, al Giardino della memoria, e a seguire Ivo Slaviero racconterà di santa Margherita presso i Lavatoi del Pach, con una cornice rievocante le lavandare al lavoro. Lunedì 22 ancora un’escursione, guidata da Luca Grotto, per conoscere i luoghi del museo diffuso, ovvero la rete di mobilità dolce fatta di sentieri che, come un libro aperto, raccontano la storia del territorio e offrono una grande varietà di luoghi suggestivi, dalle malghe in quota in località Campolongo, alle distese coltivate a patata della campagna. In serata l’antropologo Giovanni Kezich, che da bambino ha vissuto a stretto contatto con Mario Rigoni Stern, parlerà di “Terre alte, insediamenti storici e turismo”. L’evento termina martedì 23 alle 12 con un buffet di cucina tipica accompagnato da musica, leggende e folklore.
Le giornate di sabato 20 luglio e di domenica 21 sono dedicate al settimo Festival dell’archeologia, che si svolgerà presso il Bostel di Rotzo. Oltre a visite guidate agli scavi del sito, o al museo con la realtà virtuale aumentata, si potrà assistere a rievocazioni storiche, partecipare a laboratori sperimentali, conferenze, o ascoltare musica, assaggiando curiosi menù a tema presso la Taverna del Bostel. Info su www.bosteldirotzo.it