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Germania. La deriva tedesca tra armi e para-nazismo
Germania Dalle elezioni di domenica 25 giugno potrebbe uscire il primo sindaco del partito di estrema destra AfD. E il cancelliere Scholz progetta un Paese “ex pacifista”
FattiGermania Dalle elezioni di domenica 25 giugno potrebbe uscire il primo sindaco del partito di estrema destra AfD. E il cancelliere Scholz progetta un Paese “ex pacifista”
Domenica 25 giugno il ballottaggio a Sonneberg (23.097 abitanti e 23 frazioni in Turingia al confine con la Baviera)rischia di essere un voto storico. Dalle urne potrebbe uscire Robert Sesselmann, primo sindaco di Alternative für Deutschland (AfD). Nel 2019 a Goerlitz, 55.519 residenti al confine con la Polonia, AfD aveva incassato il 36 per cento al primo turno. Ma Sebastian Wippel fu sconfitto al ballottaggio. L’impensabile fantasma della destra para-nazista dunque è rispuntato: Sesselmann, classe 1973, con lo slogan “Preservare il collaudato, dare forma al futuro”, riparte dal 46,7 per cento contro il democristiano Jürgen Köpper al 35,7.
Economia e speseDal primo trimestre intanto è recessione: i prezzi sono saliti del 6,1 per cento su base annua. L’Ufficio di statistica Destatis con il presidente Ruth Brand certifica: «Il tasso d’inflazione è comunque elevato. La spesa per gli alimenti rimane il più forte motore della crescita dei prezzi». Ma la Germania ha appena aumentato del 20 per cento il finanziamento alla Nato. Il ministero della Difesa ha risposto all’interrogazione della deputata Sevim Dagdelen (Linke): erano 446 milioni di euro, ma diventeranno almeno 537. D’altro canto, il ministero degli Esteri non ha versato i fondi destinati alle Ong che salvano i migranti nel Mediterraneo. Il settimanale Der Spiegel rivela che sono di due milioni di euro all’anno fino al 2026 a favore di United 4 Rescue, sostenuta dalla Chiesa evangelica, che supporta il soccorso ai profughi. In Germania, invece, per l’Ufficio federale di statistica nel 2022 i bambini e i giovanissimi a rischio di povertà sono stati 3,08 milioni: un quinto dei minori tedeschi…
Sicurezza e guerraL’identità della “nuova Germania” è condensata in 76 pagine presentate dal cancelliere Olaf Scholz (SPD) e dalla ministra degli Esteri Annalena Baerbock (Verdi). Integrated Security for Germany (questo il titolo scelto dal cancelliere) affresca la strategia internazionale. Ma non compare Taiwan, perché definisce la Cina partner (negoziale), competitor (economico) e rivale sistemico. È la Russia «la più grande minaccia alla pace e alla sicurezza dell’area euro-atlantica». Di conseguenza, il Bundeswehr non è più l’esercito di un Paese “pacifista”. Il governo si impegna a innalzare il budget annuale delle spese militari al 2 per cento del Pil, cioè lo standard della Nato. E i cieli tedeschi fino al 23 giugno hanno ospitato la mega-esercitazione “Air Defender 23” con 250 aerei e la partecipazione di 25 Paesi (fra cui Svezia e Giappone, che non appartengono all’alleanza atlantica) con 10 mila militari attivi. Si tratta della più mastodontica esercitazione dal 1945, in particolare votata all’efficienza logistica delle forze aeree nel cuore dell’Europa.
Rigurgiti inquietantiA Berlino, l’estrema destra sfiora ormai il 10 per cento dei consensi elettorali. Nella capitale tedesca (gemellata con Trento dal 1966), il 64 per cento dei residenti si dichiara «non religioso» con i protestanti al 15 per cento, i cattolici al 9 e i musulmani all’8. Nel 2018 AfD aveva indetto la sua prima manifestazione nazionale, “assediata” da migliaia di contestatori. Lo scorso autunno in 10 mila sono tornati a Berlino: «Sicurezza energetica e protezione dall’inflazione. Prima il nostro Paese» per criticare il sostegno all’Ucraina. È un fatto che il sondaggio “DeutschlandTrend” della tv pubblica tedesca accredita AfD al 18 per cento come secondo partito. Nato nel 2013, con i vari leader sempre triturati dalla componente “nostalgica”, AfD è anti-sistema su ogni fronte: nazionalista, filo Putin, euroscettico, xenofobo, no vax, a favore del nucleare e della famiglia tradizionale. Il leader della Turingia, Bjorn Hocke, è indagato dalla Procura di Halle per il linguaggio nazista durante un comizio a Merseburg: Lebensunwertes Leben (cioè: vita indegna di essere vissuta) riferito agli immigrati islamici con l’espressione del Terzo Reich per i disabili destinati all’eutanasia.