Una grande famiglia con le braccia aperte che deve avere nell’accoglienza e nella fraternità il proprio fiore all’occhiello: è la descrizione della parrocchia di San Paolo apostolo a Padova che emerge dalle parole e dall’esperienza della coordinatrice delle Feste Sanpaoline, Serena Faggin. Fino al 29 giugno la comunità di via Bertacchi è, infatti, impegnata in questo momento di aggregazione che trova nella sinergia tra le sue diverse anime la propria caratteristica fondante. «L’intrattenimento musicale delle serate è affidato ai gruppi che durante l’anno si ritrovano nella sala prove della parrocchia; in questo modo possiamo valorizzare queste iniziative e mostrarle a tutti gli ospiti – esordisce Faggin – Un ulteriore esempio dell’apporto dato da ciascun componente della parrocchia è la mostra didattico fotografica “… Polvere di stelle e non solo…” curata dal professor Fiorenzo Simonato, che proporrà degli ingrandimenti fotografici dei granelli di polvere trasportati dal vento e rinvenuti da lui nelle grondaie e nel tetto della chiesa. Tramite questi scatti si potranno vedere i colori e l’immensità che compongono queste particelle, collocati proprio lì vicino. Cerchiamo dunque che le varie attrattive siano fatte da noi volontari ma anche di noi, ovvero di ciò che ognuno può dare alla festa». Ulteriori iniziative in programma sono il mercatino del libro usato , lo spettacolo teatrale Quel fiol d’on can d’on gato il 22 alle 17 e le “meraviglie delle fate operose”, ovvero l’esposizione di prodotti realizzati dalle signore che, trovandosi in patronato durante l’anno, si cimentano nel cucito, nell’uncinetto o nella creazione di collanine. Se questo risponde alla valorizzazione della comunità, le feste Sanpaoline non rinunciano però a essere anche momento per rinsaldare i legami tra gli abitanti del quartiere, reso possibile attraverso la riproposizione per il terzo anno dei giochi (15 giugno ore 16) e della caccia al tesoro (21 giugno ore 15.30). «Ci stanno a cuore le relazioni tra le famiglie, anche tra i singoli condomini che magari non si conoscono bene a vicenda. Questi giochi creano così condivisione tra persone che si vedono tutti i giorni ma non vanno oltre un semplice saluto – continua la coordinatrice – La caccia al tesoro permette inoltre di visitare le vie attorno alla parrocchia così da scoprire angoli non frequentati abitualmente, grazie all’individuazione per la gara proprio di posti particolari». Un fare comunità reso possibile anche dal contributo per questi appuntamenti dalle varie attività commerciali della zona e dai volontari, attivi già a partire da gennaio. «Ciò che mi riempie sempre il cuore è proprio la disponibilità ad aiutarsi a vicenda; questo significa che oltre al grande lavoro tra noi c’è serenità e fratellanza» conclude Faggin. Programma sulla pagina Facebook delle feste Sanpaoline.