Idee
Giornalismo inclusivo. Le interviste “maschili” dei giovani all’estero
Gent.mo direttore, mi chiamo Chiara Anselmi e sono una ricercatrice nel campo della biologia evoluzionistica presso l’Università di Stanford, California
IdeeGent.mo direttore, mi chiamo Chiara Anselmi e sono una ricercatrice nel campo della biologia evoluzionistica presso l’Università di Stanford, California
Sono nata e cresciuta a Padova, frequentando la parrocchia di Altichiero e il Movimento studenti di Azione cattolica (Msac). Le scrivo riguardo all’articolo pubblicato sul vostro giornale intitolato Partire per crescere: non chiamatela fuga di Andrea Benato. Premettendo che il tema mi sta molto a cuore poiché rientro nella categoria di giovani italiane e italiani all’estero, vorrei osservare che le tre testimonianze appartengono tutte a persone di genere maschile. Qual è il motivo di questa scelta? Penso che sia molto importante, specialmente nella comunicazione giornalistica, adottare l’inclusività. Il rischio è quello di comunicare indirettamente alle giovani ragazze che leggono l’articolo e che pensano al loro futuro che andare all’estero per cercare nuove opportunità sia una prerogativa maschile non potendosi identificare in nessuno dei tre intervistati. Vorrei precisare che non sto criticando le persone intervistate ma il fatto che non ci sia variabilità nel genere pur essendoci nei percorsi di vita scelti. In aggiunta, come nota personale, Mattia Baldini è un mio carissimo amico, siamo cresciuti insieme e ci siamo visti pochi mesi fa a Padova per festeggiare il mio matrimonio e conoscere i rispettivi figli di pochi mesi. Inoltre da sempre sono legata al Cuamm poiché mio padre è un volontario attivo da poco rientrato dalla Tanzania dove ha conosciuto Riccardo Buson. Seppur sia stato piacevole leggere l’articolo ho voluto comunicarle la mia amarezza non vedendo rispettati l’inclusione e la rappresentanza, temi che oggi dovrebbero essere super attenzionati per promuovere una descrizione della realtà più equa. In attesa di un riscontro, Le porgo cordiali saluti. Chiara Anselmi – Stanford (Usa)
Gentilissima dott.ssa Anselmi, la ringrazio per questa lettera: la sua sensibilità è la stessa di tutta la redazione della Difesa. Avevamo notato questo aspetto del nostro approfondimento: le voci maschili sono state il risultato dei contatti disponibili nei tempi contingentati per la stampa. Nessuna scelta particolare. Ogni settimana ospitiamo molte voci femminili in svariati ambiti, porremo ancora più attenzione alla rappresentanza di genere.