Idee
Giovani e incidenti stradali: l’intera società ne è vittima
Non solo alcol e smartphone Nei ragazzi e nelle ragazze al volante, l’immaturità fisiologica può portare a un’ossessiva ricerca di emozioni forti
Non solo alcol e smartphone Nei ragazzi e nelle ragazze al volante, l’immaturità fisiologica può portare a un’ossessiva ricerca di emozioni forti
«N on distruggete la vita per imprudenza». Con questo accorato monito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel consueto messaggio di fine anno si rivolgeva in maniera particolare ai giovani. L’urgenza di sollecitare le nuove generazioni sul tema della sicurezza nasceva dal triste bilancio del 2022, annus horribilis per molti neopatentati e adolescenti rimasti coinvolti in gravi incidenti stradali. Il 2023 pare, però, non interrompere il tragico trend, almeno per il momento: sono già 85 i morti sulle strade nei fine settimana da quando è iniziato l’anno, secondo i numeri Asaps, l’Associazione amici e sostenitori della polizia stradale. Tra di essi figurano anche i cinque giovani che, qualche giorno fa, hanno perso la vita a Fonte Nuova nella periferia romana. Il fenomeno non riguarda soltanto il nostro Paese. Nell’Unione Europea gli incidenti stradali nella fascia d’età 18-24 anni sono molto frequenti (44 per cento del numero complessivo) e causano nel 64 per cento dei casi la morte del guidatore o del passeggero al suo fianco. Insomma l’incidente stradale, assieme al suicidio, è tra le cause più frequenti di morte fra giovani e giovanissimi (15-30 anni). Ma quali sono le cause che determinano gli incidenti in questa fascia di età? L’abuso di alcol e sostanze, purtroppo, incidono ancora in maniera consistente. L’uscita del sabato sera per molti diventa un momento per “mettersi alla prova” psicologicamente e fisicamente e superare i consueti limiti. In ogni caso pare che, negli ultimi anni, lo stato di ebbrezza sia stato scalzato in cima alla classifica dei comportamenti più a rischio da distrazione, mancato rispetto della precedenza e velocità elevata. La prima fra queste condotte è riconducibile all’uso dissennato degli smartphone: molti giovani scattano selfie, o fanno stories (contenuti video dalla breve durata e visibili per poche ore che si pubblicano su Instagram o TikTok), mentre sono al volante. Il tragitto in auto diventa un momento social da condividere per ottenere consensi virtuali. Spesso la musica ad altissimo volume fa da sottofondo (coprendo i rumori della strada) e all’interno dell’abitacolo del veicolo il gusto per il divertimento mette in secondo piano attenzione e cautela. Nei giovanissimi l’immaturità fisiologica può tradursi in una certa ossessiva ricerca di emozioni forti. Durante l’adolescenza vi è un rimodellamento del “sistema dopaminergico”, che ha un ruolo fondamentale nell’attività affettiva e motivazionale: in sostanza, quando vengono compiute azioni che il corpo valorizza come “vantaggiose”, nel cervello viene secreta la dopamina. A sovrintendere questo processo sono l’amigdala e altre regioni cerebrali che hanno un ruolo fondamentale nel determinare il senso della ricompensa e dell’accettazione del gruppo dei pari. Il problema è ampio e sfaccettato, ma esistono possibili soluzioni: prima fra tutte la prevenzione. La polizia stradale, per esempio, negli ultimi anni ha messo in atto diversi percorsi che vengono attuati nelle scuole. Occorre però una maggiore sensibilizzazione soprattutto da parte degli adulti per diffondere pratiche e momenti di riflessione che possano far maturare consapevolezza e capacità di discernimento nei nostri giovani. Ancora una volta la questione sollecita una risposta educativa che al momento appare inadeguata.