Dalla fiera Transport Logistic in corso a Monaco spediti ad altissima velocità verso il futuro del Veneto: si è concluso, infatti, con esito positivo lo studio di fattibilità per la realizzazione nel territorio regionale di un tracciato sperimentale di 10 chilometri del sistema di trasporto ultraveloce Hyper Transfer.
Un traguardo raggiunto dopo mesi di approfondimenti tecnici condotti da un team multidisciplinare di esperti e ingegneri con esperienze internazionali. Il prossimo passo è la realizzazione di un tracciato dimostrativo dove testare il sistema a levitazione magnetica che viaggia all’interno di un tubo a bassa pressione. Le capsule, capaci di trasportare fino a 12 tonnellate di merci o 38 passeggeri, potranno raggiungere una velocità di 630 chilometri all’ora nel tratto sperimentale, con l’ambizione di arrivare fino a 1.000 chilometri orari in una futura versione commerciale. L’obiettivo del test è verificare l’affidabilità e la sicurezza della tecnologia per valutarne eventuali sviluppi su scala più ampia.
«Immaginate di viaggiare da Milano a Venezia in appena 15 minuti, o da Berlino a Venezia in poco più di un’ora, in modalità silenziosa, sostenibile e a zero emissioni. Non è una visione futuristica, ma un progetto concreto nato in Veneto: si chiama Hyper Transfer» ha dichiarato Luca Zaia.
«Il Veneto è la culla di questa rivoluzione – ha sottolineato Zaia – È qui che tutto è iniziato con la firma del Protocollo d’Intesa del 16 marzo 2022». Il coordinamento delle attività di ricerca e sviluppo è affidato a una struttura articolata che comprende un Comitato Tecnico – composto dal Ministero delle infrastrutture, dalla Regione Veneto e da Cav – supportato da una Struttura Tecnica che vede coinvolti Italferr e Italcertifer del Gruppo FS, insieme al Program Project Management Office di Cav. Questo è costituito sia da risorse interne all’azienda che da un team esterno composto da esperti dell’Università di Padova e dai rappresentanti del consorzio vincitore Hyperbuilders (Webuild e Leonardo).
«Hyper Transfer non è solo una corsa contro il tempo, ma un modello di mobilità sostenibile – ha spiegato il presidente – Abbattimento del rumore fino a 70 decibel, consumo energetico inferiore del 60 per cento rispetto all’aereo, e un sistema che può produrre più energia di quanta ne consuma, grazie all’integrazione di pannelli fotovoltaici lungo il tracciato. Non stiamo parlando di un’infrastruttura riservata a pochi, ma di una tecnologia che un domani potrà diventare lo standard anche in altri territori, in Italia e all’estero, compresi i Paesi in via di sviluppo, dove il bisogno di reti infrastrutturali moderne si accompagna all’urgenza di sostenibilità e resilienza. L’Hyper Transfer nasce in Veneto, ma parla al mondo».
Il ruolo centrale svolto da Cav nel progetto evidenzia le capacità organizzative e tecnologiche dell’azienda, che si conferma come un punto di riferimento per l’innovazione nel campo delle infrastrutture, contribuendo alla costruzione di un patrimonio scientifico e tecnico utile allo sviluppo del territorio.
Monica Manto, presidente di Cav, ha dichiarato: «Hyper Transfer rappresenta una grande opportunità per sviluppare un sistema di trasporto sostenibile, sicuro e ad alta efficienza energetica, perfettamente integrabile con le infrastrutture attualmente gestite da CAV. Grazie al suo carattere altamente innovativo, l’iniziativa potrà dare impulso all’economia locale e nazionale, contribuendo a decongestionare la rete autostradale. Il positivo esito dello studio di fattibilità – conclude Manto – ci consente ora di avviare la ricerca di un partner industriale con cui realizzare il tracciato sperimentale, fondamentale per proseguire nel percorso di sviluppo dell’opera».