Padova si conferma fra le città italiane nelle quali l’inflazione corre di più, il 2,5 per cento su base annua secondo il rilevamento Istat di maggio. Ma se da una parte i prezzi salgono, dall’altra gli agricoltori fanno i conti con le distorsioni del mercato e della filiera: su 100 euro di spesa ai contadini restano al massimo 15 euro, con una media anche più bassa, a causa dei continui aumenti dei costi. Dal campo alla tavola i prezzi moltiplicano di oltre sei volte: uno squilibrio che penalizza imprese agricole e consumatori. «La sostenibilità economica è il primo pilastro di qualsiasi impresa – ha ricordato il presidente di Coldiretti Padova, Roberto Lorin, alla recente assemblea provinciale – Servono una distribuzione più equa lungo la filiera e soprattutto riconoscere agli agricoltori una giusta e adeguata remunerazione, mai inferiore ai costi di produzione. A questo si aggiunge il fattore della concorrenza sleale: l’invasione di prodotti che arrivano dall’estero, soprattutto dai paesi extra Ue, dove non sono rispettate le stesse regole sanitarie, ambientali e di diritti dei lavoratori che invece le nostre imprese devono sostenere». A minare la redditività delle imprese si aggiungono infine le condizioni climatiche avverse.