«Comunicazioni importanti per la vita dell’Istituto». È partita con questo oggetto, il 23 luglio, una lettera dell’Istituto superiore di scienze religiose di Padova destinata a studenti e docenti. L’ha firmata don Giulio Osto, vicedirettore, che – come scrive – a seguito della morte di don Andrea Albertin, direttore dal 2024, ne fa le veci come da regolamento. A un mese dalla scomparsa di don Andrea il dolore non si placa, ma la “creatura” che gli è stata affidata – che compie vent’anni – si è rimboccata le maniche e riparte. Con una puntualizzazione che don Osto mette nella lettera sopra citata: «La triste e improvvisa situazione verificatasi chiede a ciascuno un’aggiunta di magnanimità e pazienza perché, nei limiti del possibile, quanto richiede di essere messo in atto possa trovare la sua forma prevista e la vita dell’Issr possa continuare nella sua interezza».
Nuovo anno accademico «Anche quest’anno – spiega don Giulio don Osto – l’Issr di Padova, che è promosso dalla Chiesa locale, mette in campo una serie di proposte, alcune delle quali rientranti nel percorso curricolare del biennio, che sono aperte a tutti. I corsi legati all’arte, ad esempio, rappresentano una scelta strategica e profetica per l’Istituto, che incontra l’attuale sensibilità verso il bello e si propone di valorizzare un patrimonio che rimane sempre un po’ impolverato. In più, l’approccio specifico è quello della dimensione teologico-spirituale, che di solito è carente anche tra gli esperti di settore. Quella verso l’arte, inoltre, è un’attenzione ormai decennale, che ha portato alla nascita di “Pulchra”, la scuola di alta formazione in arte e cultura religiosa (i cui corsi, nell’anno accademico che inizia, si tengono da settembre a dicembre)».
Proposte per tutti I corsi legati all’arte si rivolgono a esperti, guide turistiche, insegnanti, catechisti, appassionati. «Gli interessati possono scegliere in base al tema o alla disponibilità di tempo. Al giovedì pomeriggio sono previsti due corsi: “Iconografia del morire” (con Luisa Fantinel) e “Religione, arte e bellezza: arte ebraica in Italia” (Enrico Riparelli); al venerdì, “Attorno a Maria: arte, Bibbia, teologia, Corano” (vari docenti); al sabato si tiene un corso solo on line dal titolo “Devotio post moderna. Lo spirituale nell’arte” (don Giuliano Zanchi). Tutti questi corsi hanno luogo da ottobre a dicembre 2025». Altri due corsi assolutamente attuali sono: “Teologia del denaro” (con don Giorgio Bozza, 12 ore tra novembre e dicembre) uno su “Intelligenza artificiale e formazione” (con don Lorenzo Voltolin, nel 2026). «Il primo, ad esempio, lo immagino rivolto ai membri dei consigli per la gestione economica. Perché no?» Tutta l’offerta dell’Issr «è occasione, in una Chiesa sinodale che chiede una certa formazione, di scoperta e riscoperta degli elementi centrali della fede – sottolinea don Osto – E di acquisizione di strumenti per abitare la complessità del nostro tempo». Info: issrdipadova.it
La nomina del nuovo direttore dell’Issr di Padova non è “cosa” immediata. Seguirà le procedure previste dallo statuto e dal regolamento dell’Istituto. Il 14 ottobre si terrà la consultazione del Collegio docenti dell’Issr; il 28 ottobre, designazione di una terna da parte del Consiglio di istituto; da parte del moderatore dell’Issr, il vescovo di Padova, ci sarà la proposta di un direttore; 21 novembre, approvazione da parte del Consiglio della Facoltà teologica del Triveneto (Fttr). A seguire: approvazione da parte della Commissione episcopale per la Fttr; approvazione da parte del preside della Fttr; nomina da parte del Gran cancelliere della Facoltà teologica del Triveneto.
Il 13 settembre, giorno del compleanno di don Andrea Albertin, sarà celebrata una messa di suffragio alle 18.30 nella chiesa parrocchiale del Bassanello (via Adriatica 5, Padova). È proposta come momento di preghiera e ritrovo per docenti e studenti dell’Issr di Padova e sarà presieduta da mons. Giuliano Zatti. A giugno scorso, don Albertin aveva corretto le prime bozze di un suo prossimo libro, maturato nell’alveo dell’insegnamento pluriennale di letteratura paolina e pensato come manuale per tale corso. È un lavoro pregevole che attesta, ancora una volta, la sua grande capacità di ricerca e insegnamento. Il volume – che sarà pubblicato entro l’anno nella collana Sophia della Facoltà Teologica del Triveneto – è intitolato Annunciare e vivere Cristo. Le lettere di san Paolo e le lettere non giovannee, prefazione di Jean-Nöel Aletti (440 pagine).