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I tesori dei musei diocesani in mostra gratuitamente per due giorni
I musei diocesani aprono le loro porte sabato e domenica prossimi per mostrare i loro tesori al grande pubblico.
I musei diocesani aprono le loro porte sabato e domenica prossimi per mostrare i loro tesori al grande pubblico.
Sono in programma per il 20 e 21 ottobre le Giornate dei musei ecclesiastici organizzate da Amei (Associazione Musei Ecclesiastici Italiani), giunte quest’anno alla sesta edizione. Il Museo diocesano di Padova aderisce all’iniziativa proponendo l’accesso gratuito al pubblico al palazzo vescovile e al museo Paradiso di Piove di Sacco, dove ci saranno anche delle visite guidate. Al museo Paradiso sono in programma quattro visite con ingresso gratuito: sabato 20 alle 11 e alle 17 e domenica 21 alle 15.30 e alle 18. Inoltre l’ingresso al museo, al quale si accede dal Duomo, sarà gratuito sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 e domenica dalle 15.30 alle 19. Il Museo Paradiso, inaugurato lo scorso dicembre, raccoglie opere d’interesse storico artistico e documentario del territorio di Piove di Sacco, riconducibili al Duomo e a chiese, conventi, oratori della zona. Tra i pezzi di assoluto interesse la pala di San Francesco di Paola di Giambattista Tiepolo, preziosi reliquiari e l’affresco di cultura post-giottesca con la Dormitio Virginis. Completano il percorso la “chiesuola”, sorta sull’antica pieve di Santa Maria dei Penitenti.Sabato e domenica prossimi sarà inoltre possibile visitare gratuitamente il museo diocesano di Padova in orario pomeridiano dalle 14 alle 18. Fondato nel 1973 dall’allora vescovo Girolamo Bortignon come “Museo Diocesano d’Arte Sacra San Gregorio Barbarigo”, con il compito di conservare le opere d’arte del territorio diocesano e appartenenti a Enti o fondazioni religiose e aperto soltanto su richiesta, l’attuale Museo Diocesano di Padova deve la sua nascita al Giubileo del Duemila, che consentì il recupero di una parte del palazzo e renderla disponibile come sede espositiva. Da non perdere il monumentale salone dei Vescovi, al piano nobile, che Pietro Barozzi, vescovo dal 1487 e il 1507, fece decorare da Bartolomeo Montagna, la Cappella di Santa Maria degli Angeli, affrescata da Prospero da Piazzola e Jacopo da Montagnana e la sala San Gregorio Barbarigo, chiamata “il tinello dei dottori” perché il vescovo, nel ruolo di cancelliere dell’Università, vi conferiva le lauree dagli studenti.