Chiesa | Diocesi
Il Cammino del beato Enrico tra Treviso e Bolzano
Un umile vignaiolo tedesco, oggi patrono di Bolzano, giunse nella seconda metà del Duecento a Treviso, nella cui cattedrale è venerato dal 1315.
Un umile vignaiolo tedesco, oggi patrono di Bolzano, giunse nella seconda metà del Duecento a Treviso, nella cui cattedrale è venerato dal 1315.
Oggi il suo peregrinare è un vero Cammino che porta il suo nome e che congiunge le due città, lungo gli assi dei grandifiumi Adige e Brenta: l’itinerario attraversa il Tirolo meridionale, la Valsugana, la via degli Ezzelini e passa per le sorgenti del Sile, toccando centri come Castelfranco e Bassano, e giungendo fino ad Altino e, volendo, Torcello. A tratteggiare le tappe dell’itinerario, ricreato attraverso lo studio dei tracciati dell’epoca, è l’associazione Compagnia di Santiago e del beato Enrico da Bolzano. Il beato lasciò tracce del suo passaggio lungo la via, tra cui antichi manoscritti dei notai di Treviso, che registrano due miracoli occorsi in Borgo Valsugana. «In occasione del settimo centenario della sua morte – spiega il presidente dell’associazione, Paolo Spolaore – con un gruppo di altri pellegrini abbiamo ripercorso l’itinerario del beato Enrico a piedi. Da lì è nata l’idea di un itinerario strutturato in cammino». Il percorso misura 230 chilometri ed è stato suddiviso in dieci tappe, percorribili a piedi o in bicicletta, toccando chiese, ospitali, castelli e monasteri, in gran parte attraverso sentieri e strade poco trafficate, in paesaggi di grande bellezza e suggestione. L’associazione cura un sito internet nel quale si trovano tutte le indicazioni utili per chi volesse ripercorrere l’esperienza, www.compagniasantiagobeatoenrico.it, ma esiste anche una guida cartacea.