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Mappe IconMappe | Mappe 18 – Salute e benessere – dicembre 2023

martedì 19 Dicembre 2023

Il Veneto che sa prendersi cura di chi è in difficoltà

Oltre 665 mila persone, il 13,7 per cento del totale degli abitanti in Veneto, sono a rischio povertà

Nicola Benvenuti

Nel 2019, secondo i dati Istat, erano 422 mila. E in aggiunta, la spesa sanitaria pro capite è aumentata del 4,5 per cento. Fattori che stanno portando i veneti a curarsi meno, tuttavia è qui che il volontariato si fa concretezza a favore dei meno abbienti garantendo visite mediche specialistiche gratuite grazie alla disponibilità di medici e associazioni del terzo settore. Intitolato al dott. Dario Odoni, per quarant’anni medico condotto (figura che prestava assistenza sanitaria gratuita ai poveri) del paese e pioniere della medicina del lavoro, scomparso nel 2018, è attivo a Saonara un poliambulatorio specialistico “sociale” pensato per gli anziani e per le persone più in difficoltà. Il progetto porta la firma dell’associazione Seniores Saonara, in collaborazione con l’Avis e il Comune, e prevede per i pazienti la possibilità di effettuare visite totalmente gratuite presso specialisti che hanno messo la loro professionalità a disposizione di chi si trovi in uno stato di fragilità sociale. «L’iniziativa è partita grazie alle relazioni che da tempo intrattengo con amici medici, la maggior parte ex primari in pensione, alcuni in attività, accomunati da un obiettivo: prestare la propria attività come volontari, gratuitamente, per rendere accessibili a tutti le visite specialistiche e prestazioni sanitarie – spiega il presidente dell’associazione Seniores Ennio Fortunato Salmaso – L’attività è destinata a chi non ha la possibilità di pagare le visite specialistiche, ma anche a chi si trova in lunghe liste d’attesa, agli anziani e a tutti coloro che non sono in grado di effettuare le prenotazioni al Cup. Il servizio è rivolto anche alle persone non residenti. Il poliambulatorio sociale è stato attivato grazie a un lavoro di squadra, in collaborazione con l’amministrazione comunale che ha messo a disposizione i locali e grazie a un accordo con i medici di medicina generale che indirizzano a noi le persone bisognose o in difficoltà nell’accesso alle visite specialistiche. Ci autofinanziamo per aiutare chi più ha bisogno». All’interno degli spazi del poliambulatorio sociale prestano servizio medici specialisti in cardiologia, geriatria, oculistica, dermatologia, ortopedia, otorinolaringoiatra, gastroenterologia, fisiatria, psicologia, urologia, oltre a uno specialista in malattie dell’esofago, disfagia, odinofagia. Ogni specialista dopo la visita, emette un referto consegnato poi al medico di medicina generale, che procede con le prescrizioni necessarie e, se ci sono esami diagnostici da effettuare, indirizza in paziente all’ospedale. Tre volte a settimana è attivo anche il servizio ambulatoriale, con un infermiere che effettua servizi come il controllo glicemico e pressorio, le iniezioni dietro prescrizione del medico di medicina generale e le medicazioni necessarie. «In cinque anni e mezzo di vita del poliambulatorio siamo arrivati a settemila prestazioni sanitarie e visite specialistiche, mediamente cento al mese» conclude Salmaso, coadiuvato da una decina di volontari, tra gli oltre cento soci della Seniores.

A pochi chilometri di distanza a Piove di Sacco, nei locali della parrocchia di Sant’Anna, ha preso forma un’analoga e bella storia di volontariato in campo medico: «La sensibilità del nostro parroco, don Giorgio de Checchi, e la disponibilità del Cuamm e dell’istituto Società delle missioni africane (Sma), ci hanno dato la possibilità di realizzare giornate di salute a tema presso i locali dei patronati dell’up di Piove e non solo – raccontano i volontari – Da otto anni si avvicendano a titolo completamente gratuito specialisti di alto e altissimo livello per dare vita a giornate di salute dedicate di volta in volta alla ginecologia, alla cardiologia, alla dermatologia, all’otorinolaringoiatria, alla fisioterapia, a esami audiometrici, a ginnastica antalgica, ma anche a piccole medicazioni, iniezioni e poi tamponi Covid nell’ultimo periodo». Le parrocchie coinvolte sono state in primo luogo Sant’Anna, che mette a disposizione i locali, ma anche quella del Duomo di Piove, Corte, Piovega e Tognana, fino ad arrivare a Enego. Ancora gli organizzatori dell’iniziativa: «Alle persone che vengono visitate dagli specialisti viene chiesto soltanto un contributo che poi viene destinato a scopi benefici individuati: il motto, infatti, è fare del bene a sé stessi per aiutare progetti di salute in Africa del Cuamm e della Sma, ma anche favorire la possibilità di giovani piovesi di partecipare, per esempio, alla Gmg». Sempre il gruppo di volontari sottolinea che «le visite avvengono senza fretta e spesso i pazienti ci raccontano le loro storie e la loro sensibilità. Ci sono alcuni che tornano quando ripetiamo le visite a distanza di tempo, perché, dicono che si sono trovati bene con noi: hanno capito che, oltre l’aspetto puramente sanitario, curiamo anche la dimensione umana. È un’esperienza di vicinanza alla fragilità, di profonda carità nell’aiutare le persone in ciò di cui abbiamo più bisogno, la guarigione. In questi anni abbiamo avuto l’opportunità di vivere un’esperienza di fede che oltre a guarire, salva. E le porte sono aperte per chi vuole darci una mano».

Sale la spesa sanitaria pro capite

Prima il Covid, poi l’inflazione, il caro energia e le annose lunghe code d’attesa. E così molte persone hanno deciso di rimandare le cure di cui necessitavano per paura di infettarsi o perché hanno perso il lavoro o subìto un drastico ridimensionamento delle entrate. Tra il 2018 e il 2022 una buona fetta di veneti ha dovuto rinunciare a usufruire del Servizio sanitario nazionale, come dimostra il calo del 22 per cento degli introiti da ticket. Secondo i dati del rapporto del ministero dell’Economia, inoltre, ogni cittadino veneto ha visto aumentare la spesa sanitaria pro capite del 4,5 per cento, passando dai 728 euro annui (3.520 milioni in tutto il Veneto) del 2019 ai 761 (3.680 milioni in tutto il Veneto) del 2021.

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