Servizio civile universale significa dedicare alcuni mesi della propria vita al servizio di difesa non armata e nonviolenta della Patria; significa comprendere che, come recita la definizione, questa passa attraverso “la pace tra i popoli”; e significa scoprire che non serve andare via da Padova per provare a realizzarla.
Slivia Fragano questo concetto l’ha capito lasciando per un attimo le aule della triennale di psicologia e dedicandosi alle comunità per minori stranieri non accompagnati dell’associazione Mimosa odv, impegnata nell’integrazione sociale, con sede in via Tiziano Aspetti e in via Giovanni Canestrini a Padova,
«La forza di questa esperienza l’ho trovata nella pluralità di storie umane che ho incontrato ー racconta Silvia, raccontando dell’ambiente in cui ha lavorato insieme allo staff ー La convivenza tra religioni, lingue e culture provenienti da Africa subsahariana, Nord Africa, Medio Oriente, subcontinente asiatico e diverse regioni d’Italia ed Europa che ha caratterizzato le comunità mi ha mostrato la ricchezza della diversità».
Le storie incontrate sono state impattanti, di quelle che non sempre si riescono a lasciare in comunità a fine giornata quando ci si chiude alle spalle la porta di una realtà che respira 24 ore su 24 tutti i giorni. Storie complesse, dalle quali Silvia si è lasciata coinvolgere e delle quali ha sperimentato la gioia di poterle condividere con chi ogni giorno le vive: «Il dono più prezioso ricevuto quest’anno è stata la relazione con i ragazzi, che ho costruito piano piano, per esempio aiutandoli nella ricerca di un lavoro futuro. Accompagnarli verso un loro obiettivo e vederli raggiungerlo è stata la parte migliore».
Ora che i suoi giorni con Mimosa stanno giungendo al termine, si interroga anche lei sul suo futuro professionale e di volontariato. Non sa cosa avrà in serbo per lei, ma anche grazie a questa esperienza sa che vi troverà sempre uno spazio per l’incontro con l’altro.