L’attesa nuova sede della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Padova è ora operativa, pronta a ospitare da ottobre le lezioni del prossimo anno accademico. È stata infatti inaugurata l’11 giugno scorso alla presenza della rettrice, Daniela Mapelli, e delle molte autorità intervenute. L’edificio, costruito in tempi record al posto del padiglione 2 della Fiera di Padova, è un progetto di vera rigenerazione urbana che mira a unire funzionalità e sostenibilità, definendo una visione strategica per la realizzazione di strutture innovative per la formazione universitaria del futuro, come ha confermato la stessa rettrice. «Fin dall’inizio – racconta Daniela Mapelli – ci ha guidato la convinzione che una prestigiosa università come la nostra abbia il dovere di costruire spazi all’altezza delle sue ambizioni, capaci di accogliere, ispirare e trasformare. Ora questa promessa è diventata realtà. È diventata edificio, piazza, aula. È diventa materia, luce, incontro. È diventata futuro». La nuova sede, accanto alla Fiera e vicina ad altri plessi già esistenti con laboratori, aule e dipartimenti universitari, contribuisce a completare quello che l’Università definisce un vero “hub dell’innovazione”, in una posizione strategica che connette l’Università al tessuto produttivo e sociale del territorio. La posizione, non lontana dalla stazione e che a breve verrà servita dalla linea del tram, è ideale. «Il principio guida – ha aggiunto la rettrice – è stato la sostenibilità, non come un’etichetta da aggiungere, ma come criterio strutturale, visione etica, impegno concreto. A partire dalla scelta dei materiali, passando per i criteri costruttivi, fino alla gestione energetica e ambientale». A parlare sono i numeri: ben 308 pannelli fotovoltaici, sensori intelligenti per il monitoraggio della qualità dell’aria, impianti a basso impatto ambientale, coperture verdi. Si quantifica il tutto in 2.100 tonnellate di CO₂ risparmiate, oltre 3.400 metri quadri di superfici esterne permeabili e 7.600 di spazi distribuiti su quattro livelli. «Sono spazi che sono stati progettati – conclude la rettrice Mapelli – per vivere la formazione in modo nuovo: tra aula e co-working, tra ascolto e dialogo, tra studio e condivisione. Ecco perché possiamo dire che non è solo una nuova sede di Ingegneria. È un manifesto di come immaginiamo l’università del futuro: sempre più aperta, più verde, più flessibile, più viva e internazionale». Il nuovo edificio è dotato di aule per circa 3 mila studenti, con ambienti di studio individuale e coworking, common room (sala comune, ndr) e aule informatiche. Ogni spazio didattico ha in dotazione innovativi sistemi audio, video e dispositivi di controllo quali led wall, postazioni elettrificate, monitor, touch panel, sensori CO₂ e molte altre tecnologie. La soluzione di assemblaggio a secco con elementi prodotti fuori opera ha permesso di garantire tempi rapidi di realizzazione della struttura, portando a conclusione il cantiere in 16 mesi con un costo complessivo di oltre 30 milioni di euro. Tra gli elementi distintivi a livello esecutivo e costruttivo figurano l’adozione di tecnologie costruttive avanzate, come pareti in legno X-Lam e strutture prefabbricate in legno, soluzioni impiantistiche innovative e a basso impatto ambientale e altri accorgimenti, che hanno reso possibile ottenere la certificazione Leed platinum, il prestigioso riconoscimento internazionale che premia non solo l’efficienza, ma anche la qualità ambientale e il benessere delle persone.
L’edifico è stato costruito in tempi record (concluso in 16 mesi) con grande attenzione alla sostenibilità: si parla infatti, di 308 pannelli fotovoltaici per 2.100 tonnellate di CO₂ risparmiate, oltre 3.400 metri quadri di superfici esterne permeabili, coperture verdi, impianti a basso impatto e sensori per la qualità dell’aria, per un esempio concreto di rigenerazione urbana.