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Mappe IconMappe | Mappe 22 - Imprese, innovazioni e infrastrutture - aprile 2024

martedì 16 Aprile 2024

La forza della rete online. Connessi al futuro e mai più isolati

Internet è l’infrastruttura che più deve spingere sull’acceleratore. In Veneto è attivo un piano regionale per la banda ultralarga, e sempre meno abitazioni restano offline

Redazione
Redazione

In un mondo ricco di schermi e chat, l’accesso delle comunità a internet è diventato un impegno che ogni Paese ha dovuto e continua a farlo. Anche l’Agenda 2030 incentiva, nel target 9.1, uno sviluppo di infrastrutture che presti particolare attenzione all’accesso equo per tutti: la sfida è partita e anche l’Italia è sempre più connessa. Se per l’Istat (nell’indagine “Aspetti della vita quotidiana”) nel 2023 il tasso di famiglie italiane connesse è dell’84,1 per cento (che sale al 91,9 per cento contro il 93 per cento della media Ue considerando solo famiglie con almeno un componente 16- 74 anni), il dato veneto dell’86,4 per cento colloca la Regione sopra la media nazionale confermando un trend positivo rispetto al 2022, con una crescita di quasi tre punti percentuali rispetto all’Italia che è di un solo punto. Per una società sempre più inclusiva digitalmente sono risultati importanti anche i lavori destinati al potenziamento della banda ultralarga, primariamente concentrati nelle zone individuate dalla Commissione Europea come prive di interventi di investimento di operatori privati: le cosiddette aree bianche. Per raggiungere questi Comuni a fallimento di mercato sono stati finanziati dalla società pubblica Infratel molteplici cantieri, la maggior parte affidati a Open Fiber, operatore controllato da Enel nato per la costruzione dell’autostrada digitale Ftth (fiber-to-thehome, cioè la fibra ottica fino a casa). In queste zone in concessione, la società allo scorso 31 marzo ha posato l’86 per cento della rete ultraveloce prevista, realizzando anche più di tremila stazioni radio base per il servizio Fwa (Fixed Wireless Access, una trasmissione dati a rete mista); assieme a interventi in altre aree, Open Fiber evidenzia l’aumento delle reti ultraveloci (dal 22 per cento del 2017 al 54 per cento del 2022). In Veneto a inizio aprile sono 453 i Comuni – la maggior parte con cantiere aperto – interessati da un progetto definitivo approvato di intervento con tecnologia Ffth ad almeno 100 Mbps; di questi 348 municipi hanno già ultimato l’intervento e 286 hanno il certificato di collaudo. Un altro centinaio, infine, sono coinvolti dall’intervento con tecnologia Fwa ad almeno 30 Mbps.

I Comuni bianchissimiTra i territori interessati dal potenziamento, ci sono anche quei Comuni che nel 2020 vennero classificati “bianchissimi”, ovvero sprovvisti di qualsiasi accesso a internet in oltre il 10 per cento delle abitazioni. Foza è tra le sette comunità venete assieme a Lastebasse, Lusiana Conco, Ospitale di Cadore, Pedemonte, Val Liona, Valdastico; qui lo scorso anno sono terminati i lavori per portare la banda ultralarga sia via cavo che antenna: «Attualmente sono pochi, rispetto alla totalità, gli operatori che hanno scelto di avvalersi della tecnologia messa a disposizione da Open Fiber. Cominciano a esserci anche delle connessioni dei privati, a conferma di un interesse diffuso da continuare a coltivare», illustra Alessia Guerriero, ingegnere dell’ufficio Tecnico urbanistica ed edilizia privata del Comune di Foza.

Le competenze digitaliSe il problema strutturale sembra essere in via di risoluzione nel Paese, i dati Istat evidenziano l’importanza delle competenze digitali: la maggior parte dei non connessi a internet riconduce la causa proprio all’incapacità di utilizzo. L’obiettivo europeo è di raggiungere entro il 2030 l’80 per cento di utenti (target 16-74 che abbiano utilizzato Internet negli ultimi tre mesi) con competenze digitali almeno di base sui cinque domini individuati nel quadro comune europeo, ossia alfabetizzazione all’informazione e ai dati; comunicazione e collaborazione, creazione di contenuti digitali; sicurezza e risoluzione dei problemi. L’Italia nel 2023 conferma il dato di due anni prima (45,7 per cento) – inferiore alla quota europea del 55,5 per cento – evidenziando forti divari per caratteristiche socio-culturali e sesso, con un vantaggio femminile fino ai 34 anni che diventa maschile dopo i 45.

Le scuole (dis)connesseA fare le spese di questa difficile acquisizione delle competenze digitali sono anche le scuole, nel 2022 oggetto del piano Scuola 4.0 con fondi Pnrr. Sebbene Save the Children evidenzi come non si abbia un quadro chiaro dei risultati del piano, nel report Tempi digitali – Atlante dell’infanzia (a rischio) in Italia 2023 riporta che degli oltre 2.700 presidi e docenti che hanno presentato o stanno presentando dei progetti solo il 12,3 per cento ritiene di avere il personale formato per affrontare una tale innovazione. Un dato insufficiente che Save the Children, tramite valutazione Istat, conferma anche nelle attività educative per gli alunni con disabilità: a fronte del 76 per cento di scuole primarie e secondarie dotate di postazioni informatiche adatte per le esigenze di questi studenti, solo una minima parte dei docenti di sostegno con una formazione specifica presenta competenze mirate per l’utilizzo delle tecnologie. A livello nazionale, più in generale, sono 22.014 le scuole connesse ad aprile 2024 alla velocità di un gigabyte al secondo sulle circa 35 mila incluse nel Piano Scuola connessa, oltre alle ottomila già interessate in precedenza. In Veneto, dall’infanzia alla secondaria, risultano connessi 2.117 istituti, il 92,7 per cento del totale (prima Regione in Italia), mentre la provincia di Padova registra una percentuale di lavori eseguiti tra il 91 e il 100 per cento. Ma va ricordato che il Piano mirava a raggiungere tale obiettivo entro il 2023.

Entro il 2030, il Veneto spegne il rame

Nella tecnologia Ffth il collegamento è realizzato in fibra ottica dalla centrale agli immobili degli utenti finali. Questo permette una trasmissione dati più veloce ed affidabile. La tecnologia Fwa, invece, prevede l’invio del segnale da un trasmettitore all’altro, grazie a un ponte radio. L’obiettivo del governatore Luca Zaia, dichiarato lo scorso settembre agli Stati generali della fibra ottica, è arrivare al 2030 con una rete completamente in fibra ottica: «Come Veneto ci candidiamo a diventare la prima Regione in Italia dove spegnere la rete in rame e utilizzare solo quella in fibra ottica. È un appuntamento che vogliamo si realizzi entro il 2030».

Riccardo Rocca

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