Domenica 5 ottobre oltre 300 persone si sono ritrovate al Parco delle Risorgive del Bacchiglione, tra i comuni di Dueville e Villaverla nel Vicentino, per la Giornata interdiocesana del creato voluta dalle Diocesi di Padova e Vicenza e intitolata “Semi di pace e di speranza”. «La presenza qui oggi mia e del vescovo Giuliano, insieme alle nostre due Diocesi – ha detto il vescovo Claudio Cipolla nell’omelia della messa che ha chiuso la giornata – dà l’idea di quanto il tema della custodia del creato sia centrale per tutta la Chiesa». La mattinata si era aperta con la visita guidata dei partecipanti sia del Parco delle Risorgive sia del Bosco di Dueville grazie alla presenza degli operatori della cooperativa Ecotopia e dei volontari dell’associazione Dueville più verde e della Lipu. Il Parco e il Bosco insieme formano uno dei più importanti siti di interesse comunitario della pianura veneta, poiché qui la più grande falda acquifera d’Europa sfiora il piano campagna e la composizione argillosa del terreno costringe le acque che si sono infiltrate in Altopiano o nell’alta pianura a riemergere dando vita al Bacchiglione: da qui, fin dall’Ottocento, parte anche l’acquedotto che porta ogni giorno l’acqua nei rubinetti di Padova, Abano Terme e della Saccisica. Sul rapporto delle popolazioni di Vicenza e Padova con l’acqua si sono soffermati entrambi i vescovi.
Ricordando il decennale dell’enciclica Laudato Si’, mons. Cipolla ha esaminato il concetto di debito ecologico con cui papa Francesco «intende ricordare che i paesi ricchi hanno debiti nei confronti dei paesi sfruttati, come ad esempio è avvenuto tra noi con i Pfas. L’inquinamento delle acque nei paesi a valle ha creato un debito da parte di chi ha inquinato a monte; ma si crea un debito anche nei confronti dei nostri figli e nipoti, e nei confronti del futuro: troveranno una terra meno abitabile perché l’abbiamo impoverita e sfruttata per noi stessi, senza pensare a chi verrà». Nel suo intervento ad anticipare la messa, mons. Brugnotto aveva parlato del caso Pfas come di una «ferita aperta» che oggi rende molto sensibile la popolazione a riguardo di ogni progetto che possa implicare possibili nuove contaminazioni. Impossibile non pensare al progetto Silva, presentato da una multinazionale che vorrebbe fare di una ex cava nel comune di Montecchio Precalcino (a un chilometro e mezzo dal Parco) un sito di stoccaggio per sabbie di fonderia, rifiuti sanitari e altri tipi di scarto.
Suor Francesca Fiorese, responsabile dell’Ufficio di pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Padova ha commentato: «Abbiamo contemplato la creazione, abbiamo lodato il Creatore per il dono incommensurabile dell’acqua e siamo ripartiti come entusiasti e determinati custodi della vita. Il vescovo Claudio nell’omelia ha richiamato all’importanza del ruolo che ciascuno ha nel custodire il creato a partire dai gesti e dalle scelte quotidiane. Il vescovo Giuliano ha ribadito come celebrare in quel luogo la giornata sia legato alla necessità di preservarlo, nel suo equilibrio delicatissimo, da ulteriori sfruttamenti».