Storie
Chef etica, cuoca per intuizione, donna dall’occhio attento allo stile e alla sostenibilità. È tutto questo (e non solo) Stefania Autuori, brillante sessantenne che ha fatto dell’amore per la cucina una passione e una professione. La incontriamo a Stra, Venezia, in Riviera del Brenta, dove vive con la famiglia in un bel casale di campagna; qui, un’ala dell’edificio, arredata con materiali in legno e grandi vetrate, ospita un’ampia cucina professionale, il suo spazio di lavoro ma anche di condivisione con amici e clienti. «Mio marito è un architetto e pochi anni fa abbiamo deciso di creare questo spazio, rendendolo accogliente per chi vi entra: qui penso e realizzo le mie ricette, tengo i corsi di cucina, accolgo le persone che vengono per i loro eventi, cene o brunch della domenica – racconta la chef – Non sono sempre stata una cuoca, in passato ho lavorato nella moda e poi nel design come decoratrice d’interni, ma la passione per la cucina è sempre stata dentro di me. Così, a un certo punto della vita, su consiglio della mia famiglia, ho cambiato rotta mettendo insieme cibo e colore. Da allora le esperienze in cucina sono state un crescendo fino alla nascita della Cucina Gentile di Spazio Autuori in cui oggi è racchiuso molto di ciò che sono e che amo». Stefania, originaria di Salerno, ha vissuto diversi anni a Milano per trasferirsi infine a Padova, più di vent’anni fa, per seguire la professione del marito. L’arrivo in Veneto non è stato facile, ma Stefania, donna dal carattere aperto, dolce e socievole, si rimbocca le maniche per inserirsi nella nuova città. Nel tempo decide di formarsi in una scuola di cucina, apprendendo in seguito alcune tecniche culinarie dai grandi chef. «È successo, per esempio, con il risotto, un piatto che non è tipico della mia terra, per questo ho dovuto imparare a cucinarlo. Ho studiato anche per imparare a fare la pasta fresca mentre per la panificazione ho seguito un percorso individuale. L’amore per il buon cibo l’ho respirato da piccola nelle grandi cucine di famiglia dove ci si raccoglieva per i grandi pranzi delle feste: alcune ricette mi riportano direttamente alle origini come il profumo della cipolla e del sedano che insieme alle patate sono le basi per il mio piatto del cuore: la pasta e patate. Ciò che amo mangiare è soprattutto cibo vegetariano, così come i legumi e gli ortaggi; mi piace anche il baccalà che preparo in diversi modi nei miei corsi». Stefania da anni promuove iniziative in ambito sociale, ha lavorato con aziende locali, associazioni e cooperative, per progetti dedicati a persone in difficoltà entrando anche nelle cucine della Casa circondariale di Padova. Dal 2017 segue il progetto “Edu-chef” dell’Università di Padova dedicato alle matricole che vivono fuori città. Tanti sono gli eventi sul territorio a cui partecipa, abbinando gli alimenti a manifestazioni culturali, formative o divulgative. «Mi impegno per cercare di rendere il cibo etico, riconoscendone sempre la filiera. Amo acquistare dai piccoli produttori locali, sapere la provenienza delle materie prime. Nei miei corsi sensibilizzo i partecipanti su questi temi, credo nell’importanza di una nutrizione accorta e gentile, e nel far conoscere la possibilità di cucinare in modo più naturale così come acquistare in luoghi diversi dal supermercato. Insegno a preparare pietanze settimanali in anticipo, attività che può rivelarsi un grande alleato in cucina, soprattutto per le famiglie che durante la settimana hanno poco tempo per mettere insieme il pranzo con la cena».

Stefania Autuori, eco-chef, da anni porta avanti la sua concezione di sostenibilità in cucina, spiegando come rendere gli scarti gourmet. Ha portato le sue idee nell’evento “Imperfezioni di qualità” organizzato l’anno scorso dall’Opsa. Suo grande desiderio è insegnare alle assistenti familiari le preparazioni più adatte a persone con condizioni critiche di salute (www.spazioautuori.com).
La cuoca sprigiona la propria vena creativa anche attraverso il mondo dei social network, in cui è molto attiva con video, foto e immagini. In questo mese di giugno si concluderanno alcuni suoi corsi: “le melanzane, dall’antipasto al dolce”, le focacce, i finger food, “le insalate da passeggio”; i corsi riprenderanno dopo il periodo estivo. La sua cucina è “gentile” anche grazie agli insegnamenti della tradizione spirituale buddista che la chef segue da oltre trent’anni.