Mosaico
La nuova sfida educativa. Oltre le frontiere fisiche e digitali
La nuova sfida educativa Abitare il mondo digitale e diventare cittadini d’Europa grazie al programma Erasmus plus. Così si cresce
MosaicoLa nuova sfida educativa Abitare il mondo digitale e diventare cittadini d’Europa grazie al programma Erasmus plus. Così si cresce
«Sono un cittadino, non di Atene o della Grecia, ma del mondo». Questa affermazione di Socrate è lo spirito che ci anima verso un’educazione che colga la sfida del superamento dei confini di ogni tipologia, mentali, territoriali e di pregiudizi per mettere in dialogo e in rete culture e tradizioni diverse. I programmi formativi della Fidae sono da sempre rivolti a promuovere la cittadinanza digitale e interculturale. La pandemia ha evidenziato la necessità di una alfabetizzazione digitale che crei connessioni con il mondo, che faccia uscire dalle proprie mura domestiche per raggiungere con viaggi, talvolta anche solo virtuali, chi abita dall’altra parte del mondo. Ed è proprio questo lo scopo della formazione settimanale che ormai da quattro anni ci accompagna tutti i mercoledì, un webinar aperto a iscritti e non, di scuole paritarie e statali, che abbia voglia di mettere in comune le proprie competenze, apprendendo quelle altrui. Abbiamo scoperto attraverso il digitale, infatti, un nuovo modo di lavorare, di risparmiare tempo e denaro facendo meeting in collegamento online piuttosto che solo in presenza. Il digitale ci ha permesso di viaggiare virtualmente, superando ogni limite di tempo e spazio. Certo, questo ha delle grandi implicanze di tipo educativo, e su questo la nostra formazione deve essere costante e continua per dare strumenti validi e ricchi di valori alle nuove generazioni. Ma poi, quello che la pandemia ha reso ancora più chiaro, è stato il bisogno di incontrarsi, di condividere tempi e spazi fisici, di mettere in comune valori come la cura della casa comune. Tutto questo ci ha spinto a creare reti tra noi e ad offrire nuove opportunità alle nostre scuole con l’adesione ai programmi Erasmus con il desiderio di sensibilizzare all’urgenza del superamento dei confini nazionali e dei nazionalismi per un arricchimento reciproco, per un dialogo tra le culture e le persone. Proprio in un periodo in cui le guerre sembrano essere una minaccia continua, anche attraverso questi progetti vorremmo creare una mentalità di pace, dei network interculturali di confronto che insegnino ciò che ci unisce piuttosto che ciò che ci divide. «Viaggiare rende modesti. Ci mostra quanto è piccolo il posto che occupiamo nel mondo» diceva Flaubert, e la consapevolezza di voler diventare cittadini del mondo e non del solo piccolo spazio che abitiamo, è uno dei grandi obiettivi dell’Erasmus. I nostri progetti di mobilità che vedono protagonisti classi intere di bambini e ragazzi, gli staff scolastici e i ragazzi della secondaria di secondo grado, regalano a tutti l’opportunità di vivere la rete, lo scambio di buone pratiche, il miglioramento linguistico, l’apprendimento di nuove metodologie e dispongono all’accoglienza a loro volta dei partner che chiedono scambio e ospitalità facendoci sentire tutti appartenenti a un Paese comune: l’Europa. In questo modo le nostre scuole si aprono all’inclusione e alla solidarietà, si fanno promotrici di una cittadinanza responsabile e attiva per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale e tutela delle democrazie perché nel mondo possa prevalere la libertà di azione e di pensiero. Sono queste alcune delle priorità che la programmazione Erasmus plus 21-27 si prefigge e ci mettiamo in cammino anche su quanto papa Francesco, con la Laudato si’, ci chiede per realizzare il villaggio globale in cui si abbia un unico sogno quello della fratellanza universale.
PAOLA MURRU Religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Erasmus coordinator, vicepresidente nazionale Fidae