Ogni volta che viene eletto un papa nuovo sono immancabili le note sugli esordi, le prime volte, le novità. Come ha fatto notare il presidente di WeCa, Associazione WebCattolici Italiani, Fabio Bolzetta, papa Leone XIV è il primo pontefice che possedeva e utilizzava degli account social personali al momento dell’elezione. In tanti, però – specie nell’infosfera americana – si sono concentrati su un altro primato ancora più curioso rivelato da un’intervista di uno dei fratelli del papa, John Joseph: Leone XIV è il primo papa che giocava – e pare giochi ancora – ai videogiochi. In un’intervista all’americana Nbc proprio a poche ore dalla fumata bianca, alla domanda su cosa i due discutessero prima del conclave, John Joseph, 71 anni, preside in pensione, spiegava come di solito giocassero – uno a Roma, l’altro a Chicago – a “Wordle”, un gioco di parole sul sito del New York Times, «perché è una consuetudine», e poi passassero a “Words with Friends”, una versione per cellulari di Scarabeo, «qualcosa che lo aiuta a tenere la testa staccata dalla vita reale». In un’altra intervista – pubblicata in video sul sito dell’inglese Metro – ha detto «possiamo giocare a “Words with Friends” proprio mentre stiamo parlando». Sebbene Wordle e Words with Friends siano concettualmente molto più vicini alla Settimana enigmistica che ai titoli della Playstation, portali come Ign e Kotaku hanno salutato con favore questo elemento di prossimità culturale tra il vertice della Chiesa cattolica e la quotidianità di molti. Nel caso concreto, il videogioco ha permesso al papa e ai suoi familiari di creare occasioni di condivisione anche a distanza, riducendo gli spazi geografici per crearne di nuovi. E ci ricorda come le sane “ricreazioni” (lo sport per Giovanni Paolo II, la musica per Benedetto XVI, la lettura per Francesco) siano ingredienti insostituibili per ogni vita spirituale.