Mosaico
La petizione per una proposta di legge europea sull’origine del cibo
Negli ultimi dieci anni le importazioni di cibo straniero in Italia sono aumentate del 60 per cento, raggiungendo il valore di 65 miliardi di euro.
Negli ultimi dieci anni le importazioni di cibo straniero in Italia sono aumentate del 60 per cento, raggiungendo il valore di 65 miliardi di euro.
Ma cosa sappiamo realmente della merce che arriva, dove viene prodotta, da chi e in che modo? Per chiederne la trasparenza, proprio Coldiretti ha avviato una campagna di raccolta firme, #nofakeinitaly, che mira a una proposta di legge europea di iniziativa popolare sull’indicazione dell’origine obbligatoria per tutti i prodotti agroalimentari, e la certezza della provenienza del cibo sulle tavole italiane. In particolare, la petizione chiede la revisione del criterio dell’ultima trasformazione del prodotto doganale dell’Unione e del luogo di provenienza, che attualmente permette di vendere come italiano un prodotto fatto con materie prime provenienti dall’estero. La richiesta è anche di imporre uno stop alle importazioni sleali di cibo prodotto secondo modalità vietate in Italia e in Europa, dall’uso di sostanze vietate allo sfruttamento del lavoro e dell’ambiente, facendo quindi rispettare il principio di reciprocità. Per Coldiretti, la nuova Ue dovrà anche garantire mercati equi e trasparenti, incentivando gli accordi di filiera e vietando la vendita sotto i costi di produzione. Il lancio dell’iniziativa, che prevede la raccolta di almeno un milione di firme, è avvenuto ad aprile al Brennero, luogo simbolico dove a più riprese, a partire dal 1973, l’associazione svolge manifestazioni perché da lì avviene il passaggio di molti falsi prodotti made in Italy.