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Rubriche | I Blog/Sequel. Discepoli di Gesù - don Federico Giacomin

martedì 21 Gennaio 2020

La “ricerca” comincia con la preghiera, e poi…

Davvero vogliamo trovare una guida spirituale? Ecco alcuni passi per evitare che resti solo un'intenzione

Federico Giacomin

Beh, scusa se parto così, ma mi fai ridere! Ti spiego il perché. Mi fai venire in mente il nostro vescovo Claudio. Due anni fa chiedeva ai giovani presenti alla veglia di dicembre agli Eremitani di trovarsi una guida spirituale. Lo scorso anno pastorale – con un tono più fermo – alla Via Crucis diocesana all’Opsa, lo ribadiva ancora. Mi fai ridere perché di buone intenzioni, dice il proverbio, è lastricata la via dell’inferno. Un modo di esprimermi per chiederti se davvero lo vuoi. La risposta alla tua domanda è quindi formulata: davvero lo vuoi? Perché chi non lo vuole non la trova.

Conosco persone che sono “seriamente” intenzionate a trovare un padre spirituale. Peccato che vanno dicendo che tutti i preti sono troppo impegnati. Che “quello” non gli sembra adatto e quel “frate” ne ha già troppe di persone per cui non se la sente di domandarglielo. La “suora” non le sembra il suo caso, e quel laico lì, non ha assolutamente esperienza.

È il classico esempio di chi traspone il suo problema sull’altro. Sarà il “don” a dirti che è troppo impegnato! Perché lo anticipi tu nella tua testa? Te lo dico io perché: per non chiederglielo. Premesso questo, tento di dirti come si fa a trovare una guida spirituale. Anche questa volta (come per la libertà e la preghiera dello scorso articolo) la cosa non è proprio lineare. Richiede davvero un desiderio e un rapporto con il buon Gesù.

Comincia a chiedere al Signore nella tua preghiera del mattino, della sera e ogni volta che lo ricevi nell’eucaristia: «Signore Gesù, Figlio del Dio vivente, abbi pietà di me peccatore. Manifestami chi vuoi mettermi accanto come guida!». Un mese così. Ogni giorno. Ogni attimo che ti viene permesso di entrare in preghiera. Entrando nelle chiese che incontri durante il giorno o nella stanza di casa tua. Guidando l’auto, andando al lavoro. Come un sottofondo musicale continuo.

Nel frattempo guarda e ascolta. Guarda quel sacerdote che sta predicando. Quella suora che si sta relazionando. Sintonizzati con quel frate con cui ti sei confessato. Percepisci la pregnanza di quell’incontro con quel tuo amico che ritieni più avanti di te nella fede. Non occorre che tu lo conosca e che tu abbia un bel rapporto con lui, nel caso tu lo voglia scegliere! Il cammino di fede poi ti porterà su conoscenze che non immaginate neppure: è lo Spirito di Dio a creare il futuro. È Dio a guidare il cammino. Quello che è fondamentale è che tu rifletta davanti a Gesù se è la persona che lui ti sta mettendo davanti.

L’altro passo assai importante è chiederglielo. Potresti ricevere un “sì” come un “no”. Di fronte alla negazione non starci male: rimboccati le maniche e cerca ancora accanto a te, sempre anteponendo la preghiera alla tua scelta. Se la risposta fosse affermativa ti consiglio di fare un patto. È un impegno per entrambi. Trovate insieme le modalità per contattarvi, per come scegliere il giorno e il momento. Per come procedere e ogni quanto incontrarvi. Il patto è per tutti e due. Finché non si arriva a questo patto non si è trovata la propria guida spirituale. Ci sono delle persone che vanno a dire in giro che hanno una guida spirituale. E poi, parlando con loro, si arriva a capire cosa intendono davvero per “guida spirituale”: un sacerdote che è stimato nell’arte oratoria. Andare a messa da lui e ascoltarlo, per loro, è sentirsi accompagnati spiritualmente! Va bene tutto: ma la concretezza ripaga sempre e permette di fare passi qualitativi.

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