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Mappe IconMappe | Mappe 12 – Le banche – febbraio 2023

martedì 14 Febbraio 2023

La scommessa di Cherry Bank. Mani sui “deteriorati”

Sono mutui, finanziamenti e prestiti che i debitori non riescono più a ripagare regolarmente alle banche. E c’è chi ne ha fatto un business

Ernesto Milanesi
Ernesto Milanesi
collaboratore

Le banche di Padova…evaporano sempre altrove. La storica Antoniana nel buco nero di Monte dei Paschi di Siena e Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo diluita in Intesa Sanpaolo. Ora tocca al Banco delle Tre Venezie (sede in via Belzoni): incorporato da Giovanni Bossi, 62 anni, già al vertice della cassaforte Agnelli-Furstenberg, che ha inventato la “start up finanziaria” Cherry srl.

Concepimento ambiziosoIl Banco delle Tre Venezie vede la luce il 24 luglio 2006 al centro convegni Medival in via Donà 9 a Padova, di fronte al notaio Lorenzo Todeschini Premuda. Soci, grandi e piccoli, sono 80 che sottoscrivono 26 milioni di euro di capitale. Sono costruttori edili: da Basso Srl a Policarpo Gallo (titolare della Belvedere di Loreggia), da Aurelio Santinello dell’omonima impresa di costruzioni a Caselle di Selvazzano, fino a Mauro Bertani nel Piovese e Cazzaro Costruzioni di Trebaseleghe. Poi società anonime con sede in Lussemburgo, consulenti del calibro di Delta Erre spa, il Banco Espìrito Santo di Lisbona (che verrà salvato dal fallimento nel 2014) e la Cassa di Risparmio di Cento insieme ai vongolari di Chioggia, a Francesco Canella dei supermercati Alì e al management delle Acciaierie Venete. Più o meno i “vip” dell’economia locale che accarezzano l’ambizione di Piero Fassino : «Abbiamo una banca» (celebre intercettazione telefonica con Giovanni Consorte ai tempi del tentativo di scalata a Bnl da parte di Unipol).

Una storia esemplareLa incarna Gabriele Piccolo, imprenditore della Fpt Industrie di Santa Maria di Sala (Venezia). Btv apre sportelli a Mestre, Treviso, Verona, Vicenza, ha una settantina di addetti, vanta mezzo miliardo di euro di raccolta diretta. Affianca il Bo nell’operazione “nuovo Orto Botanico” all’epoca di Expo 2015. Nell’esercizio successivo rilascia 13 milioni di euro di fideiussione a Interporto spa per quattro gru a portale. Btv conquista il premio di migliore banca veneta da Milano Finanza, peccato che nel maggio 2017 la Consob, la Commissione nazionale per le società e la borsa, sanziona l’intero cda «per mancata trasparenza nei confronti della clientela» con complessivi 173 mila euro di multe. È l’inizio della fine, ben prima del Covid-19. In Btv i conti non tornano. Servono soldi freschi e si arriva perfino a contattare i cinesi di Project Group Asia Investment (cfr Difesa del 5 novembre 2018) che avevano avuto rapporti con lo studio legale Mossack Fonseca, chiuso dopo lo scandalo Panama Papers. L’ultimo bilancio della banca (vidimato dai revisori di Kpmg) parla da solo: «I crediti anomali lordi si attestano a 84,7 milioni di euro. L’esercizio 2020 si chiude con una perdita al netto delle imposte pari a 5,632 milioni di euro, era di 1,930 nel 2019. E la consistenza dei crediti in sofferenza permane elevata e si attesta a 45,9 milioni di euro».

La svolta obbligataAl primo piano della palazzina di via Belzoni si lavora ormai solo per evitare il peggio. Non va in porto l’accordo con l’ex ministro Corrado Passera che guida Illimity Bank, ma spunta Giovanni Bossi che mette la sua ciliegina sul faldone di documenti nell’estate 2020. Banco delle Tre Venezie un anno dopo ottiene il via libera da Bce e Bankitalia alla “fusione per incorporazione” con Cherry 106. Bossi ha in mano il 51 per cento, mentre il portoghese Novo Banco si è diluito al 10 per cento, Credem ha il 5 per cento circa e Piccolo un altro 4 per cento. Così a novembre 2021 debutta il nuovo cda: Giuseppe Benini alla presidenza, Gabriele Piccolo vice presidente, Stefano Aldrovandi, Giovanni Bossi amministratore delegato, Elisa Cavezzali, Laura Gasparini, Emanuele Leoni, Bruno Pedro Colaco Catarino e Marina Vienna.

I crediti deterioratiSi chiamano Npl, Non performing loans. Sono crediti deteriorati o prestiti non performanti. Tradotto: mutui, finanziamenti e prestiti che non vengono più saldati regolarmenteì alle banche. È la scommessa di Cherry Bank che ha aperto in via San Marco 11: «Reputiamo la gestione e recupero del credito un’attività nobile che sostiene le famiglie e le aziende». Sulla carta, è un bel business che necessita però anche di un nutrito staff legale specializzato nella normativa sul riciclaggio. Cherry Bank ha in pancia 191 mila posizioni debitorie, di cui il 15 per cento relativo al credito al consumo. Recita il biglietto da visita dell’istituto di credito nello scorso autunno: «Cherry Bank nel settore Npl ha acquisito asset per un valore nominale di 3,7 miliardi di euro. Dalla sua nascita a ottobre 2021, la banca nata dall’operazione di fusione per incorporazione di Cherry 106 in Banco delle Tre Venezie ha finalizzato 13 operazioni, la più rilevante è del valore nominale pari a 1,9 miliardi di euro». Bossi le ha comprate a un valore della somma che oscilla fra l’8 per cento e il 22 per cento. L’affare consiste nel margine di recupero, per quanto dilazionato…

Est Capital sgr, una bolla esplosa presto

Un “botto” finanziario in due lustri. Concepita il 16 luglio 2003 dal notaio Nicola Cassano, Est Capital sgr (con sede a due passi dal Teatro Verdi) gestiva 18 fondi, 200 investitori qualificati e oltre 850 milioni di euro. Faceva capo a Gianfranco Mosetto, alla famiglia Tosato e a Palladio Finanziaria. Aveva acquisito gli hotel di lusso Excelsior e Des Bains al Lido di Venezia, il prestigioso ex collegio Antonianum, edifici di pregio fra Londra, Berlino e Milano. Commissariata nel 2014 dal ministro Pier Carlo Padoan, è finita in liquidazione con lo studio Cortellazzo&Soatto.

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