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L’amore online: opportunità, ma quante trappole
L’innamoramento non passa necessariamente per la mediazione del corpo
IdeeL’innamoramento non passa necessariamente per la mediazione del corpo
Quello delle coppie a distanza è un fenomeno in crescita, tant’è che per indicarle esiste un l’acronimo “Lat”, Living Apart Together, che in italiano suona “Insieme ma separati”. Queste coppie vivono in città diverse e si incontrano nei fine settimana, una situazione gestita grazie ai trasporti veloci, ma soprattutto alla tecnologia che consente di parlarsi e vedersi con semplicità. Sono molte anche le relazioni online che restano virtuali e la coppia non si incontra fisicamente: «L’innamoramento è un processo complesso in cui entrano in gioco aspetti fisici, chimici e psicologici e in cui vengono attivate abilità sociali, relazionali, empatiche ma anche di lettura del comportamento e degli spazi dell’altro – spiega Marta Giuliani, psicologa, psicoterapeuta, sessuologa, consigliera Ordine psicologi Lazio – Nel mondo online, pur mancando tutto l’aspetto mediato dal corpo, si possono instaurare relazioni altrettanto coinvolgenti e totalizzanti per la persona, favorite da tutta una serie di elementi tipici del mezzo. Dietro a uno schermo diminuisce l’inibizione, aumentando così velocemente il livello di intimità che si raggiunge con l’altro. Inoltre, elementi come il maggior tempo a disposizione, la pervasività temporale e spaziale della chat, il maggior senso di disinibizione e di confidenza, la possibilità di mostrarsi “migliori” di come si è realmente, aumentano il rischio di idealizzazione della persona con cui si sta chattando e, dunque, di coinvolgimento». Ma «la “fisicità” può entrare nella relazione tramite lo scambio di foto (sexting), che vengono però manipolate per renderle più accattivanti o aderenti al modello che vogliamo trasmettere». Una delle difficoltà maggiori della relazione online è che ci si può lasciare con un messaggio, oppure sparire improvvisamente senza dare spiegazioni: «Il ghosting è soluzione comoda ma vissuta con dolore e abbandono per chi lo subisce, un lutto molto difficile da elaborare se viene a mancare l’interlocutore e quindi le spiegazioni» aggiunge Marta Giuliani. Un fenomeno altrettanto rischioso è il catfishing, la falsificazione di un’identità, per ingannare o raggirare e questo provoca anche gesti estremi: «Un suicidio a seguito di una delusione d’amore nata in rete – sottolinea Cristian Romaniello, psicologo e giornalista – può avvenire specialmente se la vittima di catfishing non possiede strumenti utili a rispondere alla minaccia. Se una persona è “povera” di elementi protettivi, come persone e affetti con cui parlare e confidarsi, una rete sociale su cui riporre fiducia, fattori che possono incidere sul benessere generale, può arricchire la propria vita con una relazione potente, anche quando manca di tutto. Quando questo amore viene a mancare, o si rivela fasullo, viene a mancare anche il progetto su cui la persona ha investito tutto se stesso, ed è possibile che la sofferenza porti a considerare di mettere fine alla propria vita, in una perdita totale di speranza, di futuro». Internet è molto utilizzato per creare relazioni sociali, ma le trappole dell’online sono molte. Un aspetto spesso trascurato del vissuto dei giovani con le nuove tecnologie è quello della violenza di genere online nelle relazioni di coppia e attraverso le tecnologie digitali spesso si attivano comportamenti abusivi e di controllo, che possono apparire come normali mentre costituiscono vere e proprie forme di violenza. Una consultazione online promossa dal Movimento Giovani per Save the Children in Italia che ha coinvolto quasi mille ragazzi e ragazze tra i 14 e i 25 anni, ha evidenziato che il 42,2 per cento riferisce di avere avuto un’amica o un amico che ha vissuto una qualche forma di violenza online nella relazione e tra i comportamenti ritenuti più frequenti ci sono: la creazione di un profilo social falso per controllare il proprio partner (73,4 per cento), telefonate e messaggi insistenti per sapere dove si trova e con chi (62,5), il controllo degli spostamenti e delle persone con cui si trova (57), pressioni per ottenere foto sessualmente esplicite (55,1).
«Su 126 miliardi di euro di risorse assegnate alla politica di coesione nazionale ed europea per il 2014- 2020, dopo 9 anni, ne sono stati spesi 34: un quadro non proprio edificante anche se non omogeneo». Così il ministro agli Affari europei Raffaele Fitto.
L’articolo, a pagina 22, sul numero della Difesa di domenica 23 aprile, dal titolo “Api-Colf Padova elegge i componenti del consiglio” riporta un refuso: il nome corretto non è Susi Mandato, bensì Susi Manzato. Ci scusiamo per la “svista”.
«Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Sono contento che siate venuti così numerosi a rendere grazie al Signore per la beatificazione di Armida Barelli, avvenuta un anno fa a Milano». Papa Francesco ha salutato con queste parole sabato 22 aprile in piazza San Pietro i partecipanti al pellegrinaggio di ringraziamento per la beatificazione di Armida Barelli. Numerosissimi i presenti che hanno atteso l’incontro con il papa con momenti di riflessione, preghiera e con testimonianze sulla figura della beata. In Vaticano sono convenuti migliaia di fedeli delle realtà per le quali ha operato la Barelli: l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Azione cattolica italiana e le Missionarie della Regalità di Cristo.