Chiesa
Fra i due recenti santi da una settimana, Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis vi è un aspetto che li accomuna. Per entrambi non fu determinante la famiglia per la loro santità. La mamma di Carlo, in un’intervista, ha detto che è stata evangelizzata da suo figlio ed è vero che oltre al ricevere i sacramenti la sua vita spirituale non aveva entusiasmi particolari. D’altra parte la famiglia di Frassati non fu certo il luogo in cui la santità del giovane si poté esprimere con più evidenza. Il padre di Piergiorgio non vedeva di buon occhio gli slanci di carità del figlio nei confronti dei poveri e spesso quando tornava a casa senza qualche abito regalato ad un bisognoso lo ebbe a considerare un po’ matto per usare un eufemismo. Oggi milioni di fedeli nel mondo possono vedere in questi due giovani dei modelli da seguire, ma essi se fossero rimasti all’interno della loro vita domestica forse non li avremmo mai conosciuti. È chiaro che in loro è scaturita una potenza della Grazia che li ha fatti strabordare dall’ordinarietà o comunque li ha fatti vivere anche le cose più ordinarie in modo straordinario. Come tanti altri santi del passato e personaggi biblici la loro santità li fa emergere dal contesto famigliare e li rende luminosi oltre le loro origini e radici. Oggi noi possiamo contemplare la santità di questi due giovani perché essi hanno potuto seguire liberamente la volontà di Dio su di loro. Per questo possiamo dire che è fondamentale che in ogni famiglia cristiana si lascino aperte le strade della creatività di Dio. Talvolta prevale il bisogno di vedere nei figli quello che non siamo stati noi genitori o invece mettiamo loro troppo sotto una campana di vetro per la volontà di proteggerli dai pericoli del mondo. Se non lasciamo mai volare autonomamente i nostri piccoli come possiamo sperare che essi scelgano liberamente di seguire il Signore? La fede non si può mai imporre, ma solo proporre con l’esempio e la testimonianza. In questo è necessario del sano discernimento e il coraggio di lasciare che i figli facciano la loro unica ed irripetibile strada. È questo il presupposto di una vita di santità, perché essa si innesta proprio nel terreno fecondo di una vita libera, senza costrizioni. Allora poi è dai santi stessi che viene illuminata la vita delle loro famiglie che hanno da beneficiare di questo immeritato frutto di Grazia. I genitori e i parenti di figure sante gustano tutto un sapore particolare e possono sperimentare come i loro figli non siano solo loro, ma prima di tutto figli del Padre che è nei cieli. Abbiamo bisogno di giovani come Piergiorgio e Carlo e forse già ci sono nel mondo ragazzi e ragazze che stanno vivendo come loro in pienezza l’essere figli di Dio e, dunque, ci dovranno sempre essere genitori che lascino aperte tutte le vie attraverso cui può operare lo Spirito Santo nei loro figli. Quando nasce una vocazione non solo il diretto interessato, ma anche chi sta intorno e gli vuole bene deve essere docile alla volontà di Dio e pronto a saper rispondere a quella chiamata. Tanti sono i cosiddetti santi della porta accanto e per essi ringraziamo sempre il Signore pregando che fra loro, uomini e donne del nostro tempo possano raggiungere gli onori degli altari e quindi amplificare con il respiro della Chiesa la loro azione di bene.