«Chi è l’italiano che stima di più, Mazzola o Rivera?». «Non li conosco. Sono qui per leggere Gramsci in lingua originale e studiare la storia del movimento operaio». Alla domanda di un giornalista al suo arrivo in Italia, nel 1984, acquistato dalla Fiorentina, Sócrates rispose così. Calciatore sì, ma non solo calcio e pallone nella sua vita e nei suoi pensieri. Il centrocampista brasiliano otto anni prima si era laureato in medicina e specializzato in pediatria. Aveva i suoi ideali, credeva nello studio e nella formazione: alla società toscana, tra i numerosi benefit, strappò anche un accordo per garantire la scuola ai suoi figli e, per lui, un corso di specializzazione in ortopedia. Abbastanza inusuale all’epoca, gli venne “conferito” il soprannome di “O doutor”, il dottore.
Questa etichetta “esotica” oggi perderebbe di unicità (e per fortuna, aggiungo): calciatori e sportivi affiancano sempre più spesso un percorso di studi, esami, tesi e anche lauree. Non solo dopo essersi ritirati. Da Chiellini a Gosens, passando per Ogbonna, Spinazzola, Pobega, Buongiorno, la squadra è decisamente lodevole e ricca tra giurisprudenza, economia, politica, scienze motorie e psicologia.
Da qualche giorno alla formazione dei dottori con la corona d’alloro, si è aggiunto Carlo Faedo, difensore del Padova. Con una singolarità cronologica forse irripetibile: il classe 1999 nativo di Soave, domenica 29 novembre, ha prima segnato il suo primo gol in Serie B, fondamentale per la vittoria di misura sul campo del Pescara. Poi, appena 72 ore dopo, un altro traguardo, ovvero la laurea magistrale in Chemical and Process Engineering presso l’Università di Padova con il punteggio di 92 su 110 e un percorso di tesi, in inglese, basato (come si legge sulla tesi stessa) “sulla valutazione di un processo di sterilizzazione innovativo e sostenibile che utilizza anidride carbonica allo stato supercritico applicato sulle mascherine Ffp2”.
E chissà se magari in un’altra linea temporale, 40 anni fa, avremmo sentito parlare, fedeli al detto, di Carlo Faedo “El gran dotor”.