Chiesa
“Dio ci coinvolge nella sua storia, nei suoi sogni. Sperare, allora, è partecipare. Il motto del Giubileo, ‘Pellegrini di speranza’, non è uno slogan che tra un mese passerà! È un programma di vita: ‘pellegrini di speranza’ vuol dire gente che cammina e che attende, non però con le mani in mano, ma partecipando”. Così Papa Leone XIV nell’udienza giubilare che ha avuto luogo questa mattina in Piazza San Pietro, nel corso della quale ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli. Nella sua catechesi il Papa ha incentrato la meditazione sul tema “Sperare è partecipare – Alberto Marvelli”.
Il Concilio Vaticano II, ha proseguito, “ci ha insegnato a leggere i segni dei tempi: ci dice che nessuno riesce a farlo da solo, ma insieme, nella Chiesa e con tanti fratelli e sorelle, si leggono i segni dei tempi. Sono segni di Dio, di Dio che viene col suo Regno, attraverso le circostanze storiche. Dio non è fuori dal mondo, fuori da questa vita: abbiamo imparato nella prima venuta di Gesù, Dio-con-noi, a cercarlo fra le realtà della vita. Cercarlo con intelligenza, cuore e maniche rimboccate! E il Concilio ha detto che questa missione è in modo particolare dei fedeli laici, uomini e donne, perché il Dio che si è incarnato ci viene incontro nelle situazioni di ogni giorno”. Nei “problemi e nelle bellezze del mondo, Gesù ci aspetta e ci coinvolge, ci chiede che operiamo con Lui. Ecco perché – ha concluso il Papa – sperare è partecipare!”.