Idee
Libertà, diritti e pass: opinioni frammentate. Quale coesione sociale
È l’unico servizio che sulla realtà del Covid-19 non sforna numeri sanitari ma dà il senso di quanto sta accadendo a livello sociale.
IdeeÈ l’unico servizio che sulla realtà del Covid-19 non sforna numeri sanitari ma dà il senso di quanto sta accadendo a livello sociale.
Dall’aprile 2020 Hyperion, l’Osservatorio della coesione sociale in assetti emergenziali dell’Università di Padova diretto dal docente Gian Pietro Turchi, studia come la nostra comunità interagisce nell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia. I ricercatori raccolgono i testi prodotti dai cittadini e dalle istituzioni in Veneto, su social network e giornali che, analizzati settimanalmente, danno il grado di coesione sociale.
«Nell’ultima settimana – evidenzia Gian Pietro Turchi – il 25 per cento dei testi analizzati si pone un obiettivo forte di riduzione della diffusione del contagio e chiede un’azione comunitaria perché convinto che il Covid-19 interessi tutte le sfere della vita delle persone e quindi serve la responsabilità di tutti. La situazione non si risolve solo con il vaccino, emerge: siamo disposti, dicono, a vaccinarci ma serve anche altro. E questo sentire è aumentato anche alla luce delle nuove varianti: la questione non è solo sanitaria e va affrontata». Il 75 per cento dei testi, invece, si focalizza squisitamente sulle questioni vaccino “sì” – vaccino “no” oppure green pass “sì” e green pass “no”, spaccato in due estremi tra chi è ultra-favorevole e chi è molto, anzi moltissimo, contrario: «Queste ultime persone – prosegue il direttore di Hyperion – utilizzano retoriche contrapposte soprattutto nei confronti delle istituzioni: “decidono sempre loro, non tengono conto delle esigenze della gente” affermano. Invece è sfumata la questione della libertà: fino a tre settimane fa si dibatteva tra il sentirsi liberi e il sentirsi oppressi, si dichiarava che non esiste più libertà, parola con un valore d’uso che può oscillare molto e utilizzata in termini davvero generali. Adesso è tornata la contrapposizione su aspetti specifici: la variazione di “tema” è concomitante con la scelta del Governo del super green pass: esiste una concomitanza, non possiamo dire correlazione». L’ondata di crescita che stiamo vivendo, secondo lo studio dell’osservatorio, ora ha aumentato la percentuale di chi afferma che non basta vaccinarsi, ma che occorrerebbe pensare ai trasporti, a quando si va al lavoro, a cosa succede in famiglia. Il grado di coesione sociale nell’ultima settimana di novembre è aumentato di mezzo punto e tocca il 10.62 su una scala che va da 10 a 20: «È una questione di responsabilità condivisa – spiega Turchi – A settembre aveva sfiorato i 12 punti, ma nelle ultime settimane il valore era calato molto perché il dibattito sulla libertà aveva polarizzato la discussione». Preoccupa, infine, la possibile reazione di coloro estremamente pro a pass e vaccini: «Una posizione ancora sfumata, ma che comincia a chiedere più severità. Fino a oggi sono stati fermi e calmi, ora cominciano ad alzare la voce» conclude Turchi.
Hyperion osserva come il 17,84 per cento dei dati testuali consideri il vaccino una scelta sanitaria che impatta sulla quotidianità di ogni cittadino. La terza dose, dunque, viene contemplata come un evento da gestire sulla base delle possibili ricadute che potrebbe avere su altri ambiti della vita di ognuno oltre a quello sanitario.