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L’organo di Rotzo è stato restaurato: ora è più moderno ed espressivo
Altopiano A quasi 80 anni dalla sua costruzione, il “Mascioni” è stato rimesso a nuovo dalla stessa ditta varesina che lo realizzò
Altopiano A quasi 80 anni dalla sua costruzione, il “Mascioni” è stato rimesso a nuovo dalla stessa ditta varesina che lo realizzò
È stato restaurato l’organo della chiesa parrocchiale di Santa Gertrude, a Rotzo, progettato dalla ditta varesina Mascioni all’inizio del secondo dopoguerra, al tempo in cui era parroco don Bellino Zotti di Camporovere. La chiesa di Rotzo è di antica origine, se ne ha notizia già in un atto datato 1250 e al tempo era filiale della pieve di Santa Maria di Caltrano. L’edificio attuale fu eretto invece tra il 1761 e il 1763, ma riedificato nel 1925-27 a seguito della distruzione avvenuta durante il primo grande conflitto bellico. L’organo porta il numero di realizzazione “625” e fu inaugurato con un concerto del maestro Antonio Arnaldi il 4 dicembre 1948, festa di santa Barbara: una ricorrenza molto sentita nel Comune dell’altopiano. Il costo dello strumento fu al tempo pari a 1.237.000 lire. L’organo è ubicato in cantoria sopra l’ingresso principale. La consolle è composta da due tastiere di 58 note e da una pedaliera di tipo concavo-radiale di 30 note. I registri sono comandati da placchette a bilico disposte orizzontalmente sopra le tastiere su due ordini, per utilizzo con combinazione libera. Lo strumento adotta trasmissioni elettromeccaniche e somieri di tipo elettropneumatico con membrane interne. I registri della seconda tastiera sono contenuti in una cassa lignea dotata di griglie mobili con funzione di espressione. A quasi 80 anni dalla costruzione lo strumento necessitava di un approfondito intervento di pulizia e di restauro, che è stato eseguito nello scorso autunno dalla stessa ditta costruttrice, in parte in sito e in parte in laboratorio. In particolare, le 619 valvoline contenute nei somieri principali che alimentano le canne erano in avanzato stato di deterioramento e sono state ricostruite con materiale durevole su misura di quelle originali. La consolle è stata oggetto di un’attenta revisione. Le placcature dei tasti della seconda tastiera, marcatamente consunte e fessurate, sono state sostituite come già era avvenuto in tempi recenti per quelle della prima. La pedaliera presentava l’usura nei tasti e nei panni di fine corsa: è stata consolidata nel telaio, restaurata nei legni, rinnovata nei panni di battuta, regolata nelle molle di richiamo e riverniciata a effetto cera. Sono stati ricostruiti i manticetti di comando del dispositivo elettropneumatico per l’azionamento delle griglie d’espressione, che presentavano microfori nei punti di piega. Il materiale fonico, causa il cospicuo deposito di polvere, evidenziava invece opacità di timbro e fastidiose dissonanze: tutte le canne, di metallo e lignee, sono state ripulite e riparate ove necessario. Anche l’elettroventilatore è stato ripulito e registrato. Le operazioni si sono concluse con l’accordatura dell’intero complesso fonico. L’intervento di restauro, per un importo di circa 50 mila euro, è stato sostenuto da fondi della parrocchia, con il contributo dei fedeli e il sostegno di Bvr Banca Veneto Centrale di Roana e del Comune di Rotzo.